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Dieci anni di attesa

Olbia, il cantiere di Monte Pino è di nuovo un fantasma

di Giandomenico Mele
Olbia, il cantiere di Monte Pino è di nuovo un fantasma

Non c’è traccia di operai e mezzi in movimento sulla strada crollata quasi dieci anni fa. La fine dei lavori dell’Anas era prevista per il mese prossimo

30 agosto 2023
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Olbia Ufficialmente i lavori di completamento delle opere di competenza dell’Anas sulla strada di Monte Pino saranno terminati entro il mese di novembre, con “soli” due mesi di ritardo rispetto alla data concordata. Ma quello che si rivela agli occhi di chiunque capiti per caso nel cantiere della provinciale 38 bis Olbia-Tempio non corrisponde al cronoprogramma dell’Anas. Degli operai di Italiana costruzioni, l’impresa incaricata di terminare i lavori, la cui consegna era prevista per settembre, neanche l’ombra. Pare che lunedì 28 agosto, due giorni fa, fosse proprio uno di quelli in cui gli operai avevano usufruito di una pausa tecnica. Di ruspe, camion, attrezzi da lavoro, ma soprattutto operai, neanche l’ombra.

Un confinante con il cantiere, che possiede un frutteto, si lamenta perché «qui i lavori dovevano terminare da un pezzo, intanto senza recinzione i cinghiali distruggono tutto». Da qui la minaccia: «Ho parlato con il responsabile del cantiere e gli ho detto che se non terminano entro due mesi io denuncio tutti».

Italiana costruzioni è l’impresa che sta portando avanti i lavori di propria competenza negli oltre quattro chilometri di tracciato, per un importo del finanziamento di 6 milioni di euro, dove è prevista la realizzazione di 10 opere d’arte: nove scatolari e un ponte a campata unica di 45 metri con impalcato in acciaio, quest’ultima, opera simbolo della tragedia. È lì, che la sera del 18 novembre 2013 la strada si squarciò, provocando la morte di Bruno Fiore, di sua moglie Sebastiana Brundu e della consuocera Maria Loriga, e il ferimento di una quarta persona. Il cronoprogramma dell’Anas era già slittato di qualche mese a causa di problemi con le aziende che dovevano fornire i materiali, in particolare l’acciaio. Ma sempre l’Anas, nel vertice con la Regione dello scorso aprile, aveva assicurato che avrebbe consegnato l’opera ultimata al massimo a settembre. Ora rassicura che la consegna sarà a novembre.

«I lavori per il ripristino del tratto affidato ad Anas della SP 38 bis a Monte Pino, sono in avanzata fase di esecuzione – spiega la società –. Le dieci opere previste dal progetto sono state realizzate e al momento sono in corso le opere di completamento. La conclusione è prevista entro il prossimo mese di novembre. La riapertura del tratto è comunque subordinata all'esecuzione dei lavori di ripristino di competenza provinciale sul resto del tracciato».

Una chiusa che sembrerebbe sottintendere che, in ogni caso, la strada non si riaprirà perché i lavori di competenza provinciale non sono neanche iniziati. Se il proprietario del frutteto confinante aveva segnalato la presenza sporadica di pochi operai (“quattro al massimo”) negli ultimi mesi, un residente nella frazione di Muddizza Piana ribadisce che “qui di operai non ne vedo da un po’, non saprei dire da quanto, forse dall’inizio dell’estate”. Tutto fermo? Lo stato di avanzamento delle opere non sembra così celere, ma solo l’eventuale rispetto del termine di novembre saprà dire se la parte dei lavori dell’Anas potrà essere completata secondo (nuova) scaletta.

Dopo le schermaglie tra Provincia e Regione, con il tavolo di lavoro convocato la settimana scorsa dall’assessore regionale dei Lavori pubblici, Pierluigi Saiu, il nuovo allarme sulle opere Anas era stato lanciato da Giuseppe Meloni, consigliere regionale e presidente del Pd, il quale denunciava come i lavori sulla strada si sarebbero nuovamente interrotti, dopo un primo stop nel 2019 e la riassegnazione dell’appalto a una nuova società, con la consegna all’impresa Italiana costruzioni avvenuta alla fine di ottobre del 2021. «Tralasciando ogni commento circa le gravi inadempienze della Provincia e il teatrino penoso messo in atto con la Regione, è importante evidenziare come non emerga in tutta la sua gravità la situazione attuale dei lavori strutturali sulla strada a suo tempo commissionati da Anas – sottolineava Giuseppe Meloni -. A quattro anni dalla sortita con la quale denunciavo il sostanziale abbandono del cantiere, il problema si è ripresentato oggi in tutta la sua gravità. È cambiata l’impresa, ma restano i problemi».

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