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Il futuro delle scuole

Olbia, lo Stato taglia nove autonomie scolastiche: sindaci galluresi in rivolta

Olbia, lo Stato taglia nove autonomie scolastiche: sindaci galluresi in rivolta

Si lavora a una proposta comune da presentare alla Regione

29 settembre 2023
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Olbia Sala gremita. Tutti i sindaci della Gallura, i presidi, i sindacati scolastici si sono riuniti al museo di Olbia ed è stato costituito un tavolo tecnico. Nei prossimi giorni alla Regione arriverà la proposta gallurese per attutire l’onda d’urto del nuovo dimensionamento scolastico. Si prevedono tagli non indifferenti alle autonomie scolastiche, dovranno essere nove in meno su tutta la provincia sassarese, perciò l’unica soluzione è fare fronte comune.

Il maxi-incontro voluto dal sub-commissario provinciale Pietro Carzedda, ha contato sull’apporto tecnico della direttrice dell’ufficio scolastico regionale per la provincia di Sassari, Anna Maria Massenti. «Tutti insieme abbiamo fatto le nostre valutazioni sulle nuove linee-guida per il dimensionamento – commenta a margine Carzedda –. In assemblea provinciale, che convocheremo a stretto giro la prossima settimana, renderemo note le nostre decisioni per arrivare al minor danno possibile».

Scongiurato il parametro che dava priorità ai tagli nei comuni sopra i 15mila abitanti, che in Gallura condannava la sola Olbia, «cambiato dopo mediazione politica nella nuova bozza», ora vanno protette le autonomie scolastiche con pochi iscritti che rischiano di scomparire. «Le legge di Stato detta un ridimensionamento a cui dobbiamo fronteggiare nel miglior modo, con un interesse comune».

Si rimane a una logica solo numerica. Ora tagli di dirigenti e segreterie alle scuole meno frequentate, si rischia di costringere alunni e genitori a lunghe trasferte. «Anche come Comune abbiamo istituito un nostro tavolo permanente – dice dopo l’incontro Sabrina Serra, vice sindaca e assessora alla Pubblica istruzione di Olbia, che sulla questione è dura –. Siamo tutti contro questo taglio e questo piano. Siamo tutti, chi toccato di più e chi meno, vittime di una normativa nazionale che non tiene conto di esigenze, peculiarità territoriali e di fattori come quello dello spopolamento». (p.a.)

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