La Nuova Sardegna

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Tempio

Il devastante incendio nella campagna di Berchidda: un funzionario Enel a processo

di Tiziana Simula
Il devastante incendio nella campagna di Berchidda: un funzionario Enel a processo

Il rogo nel 2022 incenerì 240 ettari di sugherete, vigneti e oliveti

29 novembre 2023
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Berchidda Nel settembre 2022 un violento incendio aveva divorato 340 ettari di sugherete, vigneti e oliveti e distrutto un’azienda agricola in località “Sa Segada”, nell’agro di Berchidda. Per quel disastroso rogo, la Procura di Tempio ha chiesto il rinvio a giudizio di Andrea Pibia, responsabile dell’Unità territoriale di Sassari di Enel distribuzione. L’accusa è quella di incendio colposo boschivo. Ieri Pibia, difeso dall’avvocato Sebastiano Chironi del foro di Sassari, è stato rinviato a giudizio dal gup Caterina Interlandi. Il processo si aprirà l’8 febbraio 2024. Secondo la Procura non avrebbe provveduto a far eseguire i lavori di manutenzione della linea elettrica a bassa tensione (quella che arriva nelle abitazioni), ordinando la potatura di un albero di sughera. L’abrasione dei cavi a contatto con i rami avrebbe determinato il divampare dell’incendio. Il difensore del dirigente Enel ha evidenziato innanzitutto la vastità del territorio che ricade nell’Unità territoriale di Sassari, che comprende tutto il nord Sardegna, e come la linea a bassa tensione si estenda per ben 12mila chilometri.

Per protocollo, gli interventi si eseguono su segnalazione e dalla documentazione agli atti non risulterebbero guasti alle utenze. «Per affermare la responsabilità penale dell’ingegner Pibia, doveva essere fornita la prova che lui sapesse o dovesse sapere che c’era una sughera nell’agro di Berchidda che con le proprie fronde toccava la linea di bassa tensione e che andava potata, quando per quella linea elettrica mai erano arrivate segnalazioni al riguardo. Non si può parlare di condotta omissiva laddove non si abbia certezza che l’ingegnere fosse a conoscenza della situazione concreta di pericolosità o che l’avesse colposamente ignorata», ha ribadito il difensore, chiedendo il proscioglimento dalle accuse. Ma il gup ha ritenuto che ci fossero i presupposti per mandarlo a processo.

Alcuni proprietari dei terreni attraversati dal fuoco e i titolari di un’azienda agricola si sono costituiti parte civile.
 

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