La Nuova Sardegna

Olbia

Viabilità da incubo

La strada Olbia-Santa Teresa ferma al palo. Il Tag: «Stanchi di aspettare, costruitela»

di Dario Budroni

	Il rendering della nuova strada. Il progetto prevede la realizzazione di viadotti e gallerie
Il rendering della nuova strada. Il progetto prevede la realizzazione di viadotti e gallerie

Da decenni la Gallura attende l’importante infrastruttura. Mirko Idili (Cisl) e Luisa Di Lorenzo (Cgil): «Qui la gente continua a morire». L’appello ad Alessandra Todde

06 marzo 2024
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Olbia. La strada è stata asfaltata di proclami e promesse. Da Olbia a Santa Teresa in modo più largo, rettilineo e sicuro: la realtà, però, è che nessuno ha mai visto l’ombra di un solo operaio. Un anno fa sindacati, imprese, associazioni e sindaci avevano agitato bandiere e striscioni per chiedere un cambio di passo e quindi una accelerata ai progetti. Nulla è cambiato: è sempre lo stesso vecchio e pericoloso tracciato, poco più di una mulattiera, a collegare Olbia con Arzachena, Palau e Santa Teresa. E cioè la fascia più popolosa della Gallura dove, tra l’altro, ogni anno si concentrano milioni di turisti. Un disastro, insomma. Della costruzione di una nuova strada, adeguata alla mole di traffico, se ne parla comunque da un pezzo. Una parte dei progetti è pronta e ci sarebbero anche un bel po’ di risorse a disposizione, almeno per i primi due lotti. Ma è ancora tutto fermo. Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, lo scorso gennaio in piena campagna elettorale, aveva parlato di 475 milioni di euro già disponibili. Adesso la speranza è che si muova realmente qualcosa e che non ci si trovi di fronte all’ennesimo proclama. Così torna all’attacco il Tag, cioè il tavolo delle associazioni galluresi. «In campagna elettorale – dice Mirko Idili, segretario generale della Cisl Gallura – abbiamo affrontato il problema sia con i candidati presidenti che con lo stesso Salvini. Negli anni gli impegni sono sempre stati disattesi». Sulla stessa linea Luisa Di Lorenzo, segretaria generale della Cgil Gallura e coordinatrice del Tag: «Questa strada è necessaria per garantire maggiore sicurezza, in una zona teatro di troppi incidenti, e una migliore viabilità a tutto il territorio gallurese, favorendo dunque turismo, economia e accessibilità». Chiuse le urne, il Tag si appella alla nuova governatrice Alessandra Todde. E rilancia anche due proposte: la nomina di un subcommissario e la convocazione del tavolo permanente per ora rimasto soltanto sulla carta.

Strada per la vita. Il segretario della Cisl conosce bene il problema. «Percorro questa strada quasi ogni giorno – dice –. E dobbiamo far capire che non stiamo parlando di una semplice strada, ma di un progetto di vita per una intera comunità. Lo sviluppo della Costa Smeralda è partito più di 60 anni fa e noi siamo rimasti come allora, con un tracciato costruito con la cassa per il Mezzogiorno. È tutto anacronistico: non può essere quella che è poco più di una mulattiera a collegare una comunità costiera in forte espansione e che d’estate viene presa d’assalto dai turisti. E non può certo essere una strada di questo tipo a collegare l’aeroporto e il porto di Olbia con i porti di Palau e Santa Teresa. Siamo stanchi: la gente continua a morire. Non intervenire sarebbe da irresponsabili e da incoscienti». Il pensiero non può non andare alle promesse collezionate negli anni. «A settembre il ministro Salvini – ricorda Luisa Di Lorenzo – annunciò in pompa magna che era stato siglato l’accordo tra la Regione e Anas. Un annuncio che si è poi rivelato un bluff in perfetta continuità con l’operato della giunta Solinas, che non ha praticamente fatto niente in cinque anni né per la Olbia-Arzachena-Palau né per la Olbia-Tempio. Tutto questo nonostante ci fossero nell’esecutivo tre assessori regionali del territorio, uno anche vicegovernatore e assessore al Bilancio e alla Programmazione».

La situazione. Dal punto di vista dei progetti, la situazione appare più o meno chiara per il tratto da Olbia a Palau. Un po’ più fumosa la situazione fino a Santa Teresa. Per adesso cinque i lotti funzionali previsti: i primi due a quattro corsie fino a San Giovanni, con gallerie e viadotti, e poi una due corsie larga e a scorrimento veloce fino a Palau. «La progettazione dei primi due lotti è pronta – dice Idili –. È stata anche avviata la procedura per gli espropri e ci sarebbero anche le risorse». Mancherebbero però alcune risposte al ministero da parte della Regione per quanto riguarda le procedure di Via e Vas. «L’intera strada costerà circa un miliardo – prosegue Mirko Idili –. E più si attende e più i costi sono destinati ad aumentare. Si avviino almeno i lavori nei primi due lotti, che sono i più complessi e anche quelli che permetterebbero di decongestionare una buona parte di traffico».

L’appello a Todde. Dal Tag spiegano che le interlocuzioni con la Regione erano state positive ai tempi dell’assessore ai Lavori pubblici Roberto Frongia, scomparso a fine 2020. Poi, però, il silenzio. Lo stesso Roberto Frongia aveva istituito un tavolo tecnico di confronto con Anas, sindacati, associazioni di categoria, sindaci e la Regione. «Un po’ come era stato fatto per la Sassari-Olbia – ricorda il segretario della Cisl Mirko Idili –. Di fatto, però, quel tavolo non è stato poi più convocato». Quindi l’appello diretto ad Alessandra Todde. «Fondamentalmente chiediamo due cose – sottolinea il sindacalista –. E cioè la convocazione del tavolo permanente, per dirci almeno a che punto siamo con le tempistiche e le risorse, e la nomina di un subcommissario ad acta. Con un regime commissariale, infatti, le procedure verrebbero snellite e velocizzate. I cantieri vanno avviati una volta per tutte: sicurezza stradale a parte, un lavoro di tale dimensioni genererebbe importanti ricadute anche dal punto di vista occupazionale».

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