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Olbia, rivive la storia della marineria: al molo Brin il Galeòn Andalucìa

di Marco Bittau
Olbia, rivive la storia della marineria: al molo Brin il Galeòn Andalucìa

Arriva domani la nave spagnola lunga 49 metri, replica fedele del mercantile del XVII secolo impiegato nelle flotte delle Indie

07 marzo 2024
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Olbia Da qualche parte nel cielo di San Pantaleo,  Renato Azara – uomo di mare e di grandi imprese – da giorni aspetta l’ingresso nel golfo di Olbia a vele quadre spiegate dell’imponente galeone spagnolo del XVII secolo “El Galeón Andalucía”, che sta girando gli oceani in lungo e in largo per promuovere l’arte senza tempo della marineria. Paolo Meloni, sales manager di Sardinia yacht services, la shipping agency nata e cresciuta sotto lo sguardo attento di Azara con sede a Olbia e a Porto Cervo ha organizzato tutto a puntino: domani mattina, sabato 9 marzo,  il galeone spagnolo arriverà dalla Sicilia a Olbia, al Molo Brin, dove resterà fino a domenica a disposizione di chi vorrà visitarlo e provare l’emozione di un viaggio nella storia delle grandi avventure di mare delle flotte delle Indie.

L’orario delle visite (sabato e domenica) sarà dalle 10 alle 19. Ad accogliere il galeone i piloti e gli ormeggiatori di Olbia che nel nome della storia della marineria hanno prestato la loro opera gratuitamente (così come lo staff della Sardinia yacht services). Con i suoi 49 metri di lunghezza e 10 di larghezza, 500 tonnellate di stazza spinte a una velocità media di 7 nodi da quattro alberi armati con sei vele (quasi mille metri quadrati di superficie), il Galeón Andalucía è la replica della nave mercantile utilizzata dagli spagnoli durante i secoli XVI al XVIII, nelle spedizioni marittime di scoperta e nel commercio interoceanico tra Spagna, America e Filippine delle cosiddette flotte della Carrera de Indias – la rotta marittima più lunga in termini di durata e percorso registrata nella storia della navigazione – cioè convogli di trenta galeoni che partivano annualmente da Siviglia attraversando l’Atlantico e raggiungendo il Messico e Panama. Oppure nel Pacifico nella rotta da Manila ad Acapulco, in Messico, trasportando merci esotiche dall’Asia.

In buona sostanza erano le navi che stabilirono le relazioni commerciali e culturali tra Spagna, America e Filippine. Per costruire questa replica all’armatore (la fondazione spagnola Nao Victoria) sono stati necessari tre anni di ricerca sulle forme, sui dettagli e sulle misure di questi galeoni delle Indie, raccogliendo le informazioni necessarie nei principali archivi storici e navali della Spagna. Dopo questi lavori si è proceduto al design costruttivo, un lavoro di 6 mesi, infine alla vera e propria costruzione del galeone, che ha richiesto 17 mesi e il lavoro di 150 persone fino al varo, rendendolo pronto per navigare nel mese di febbraio del 2010.

Nella sua fabbricazione sono state utilizzate tecniche innovative, come la costruzione dello scafo e delle coperture con sistemi costruttivi in fibra di vetro e la rivestitura della struttura, delle coperture e dello scafo con legno di pino e iroko. Per la prima volta questa tecnica è stata impiegata su navi di oltre 500 tonnellate destinate a navigazioni oceaniche. Dal varo, questo galeone, con un equipaggio di 15-35 persone, ha già navigato per tutto il mondo. Ha solcato l’oceano Pacifico e quello Indiano, attraversato l’Atlantico e navigato nel Mediterraneo, nel mar Rosso, nel mar della Cina, nell’Egeo, nel Bosforo e nei Caraibi, percorrendo decine di miglia nautiche, evocando i suoi antenati e ripercorrendo la rotta di una storia che non finisce mai.

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