Olbia, rivive la storia della marineria: al molo Brin il Galeòn Andalucìa
Arriva domani la nave spagnola lunga 49 metri, replica fedele del mercantile del XVII secolo impiegato nelle flotte delle Indie
Olbia Da qualche parte nel cielo di San Pantaleo, Renato Azara – uomo di mare e di grandi imprese – da giorni aspetta l’ingresso nel golfo di Olbia a vele quadre spiegate dell’imponente galeone spagnolo del XVII secolo “El Galeón Andalucía”, che sta girando gli oceani in lungo e in largo per promuovere l’arte senza tempo della marineria. Paolo Meloni, sales manager di Sardinia yacht services, la shipping agency nata e cresciuta sotto lo sguardo attento di Azara con sede a Olbia e a Porto Cervo ha organizzato tutto a puntino: domani mattina, sabato 9 marzo, il galeone spagnolo arriverà dalla Sicilia a Olbia, al Molo Brin, dove resterà fino a domenica a disposizione di chi vorrà visitarlo e provare l’emozione di un viaggio nella storia delle grandi avventure di mare delle flotte delle Indie.
L’orario delle visite (sabato e domenica) sarà dalle 10 alle 19. Ad accogliere il galeone i piloti e gli ormeggiatori di Olbia che nel nome della storia della marineria hanno prestato la loro opera gratuitamente (così come lo staff della Sardinia yacht services). Con i suoi 49 metri di lunghezza e 10 di larghezza, 500 tonnellate di stazza spinte a una velocità media di 7 nodi da quattro alberi armati con sei vele (quasi mille metri quadrati di superficie), il Galeón Andalucía è la replica della nave mercantile utilizzata dagli spagnoli durante i secoli XVI al XVIII, nelle spedizioni marittime di scoperta e nel commercio interoceanico tra Spagna, America e Filippine delle cosiddette flotte della Carrera de Indias – la rotta marittima più lunga in termini di durata e percorso registrata nella storia della navigazione – cioè convogli di trenta galeoni che partivano annualmente da Siviglia attraversando l’Atlantico e raggiungendo il Messico e Panama. Oppure nel Pacifico nella rotta da Manila ad Acapulco, in Messico, trasportando merci esotiche dall’Asia.
In buona sostanza erano le navi che stabilirono le relazioni commerciali e culturali tra Spagna, America e Filippine. Per costruire questa replica all’armatore (la fondazione spagnola Nao Victoria) sono stati necessari tre anni di ricerca sulle forme, sui dettagli e sulle misure di questi galeoni delle Indie, raccogliendo le informazioni necessarie nei principali archivi storici e navali della Spagna. Dopo questi lavori si è proceduto al design costruttivo, un lavoro di 6 mesi, infine alla vera e propria costruzione del galeone, che ha richiesto 17 mesi e il lavoro di 150 persone fino al varo, rendendolo pronto per navigare nel mese di febbraio del 2010.
Nella sua fabbricazione sono state utilizzate tecniche innovative, come la costruzione dello scafo e delle coperture con sistemi costruttivi in fibra di vetro e la rivestitura della struttura, delle coperture e dello scafo con legno di pino e iroko. Per la prima volta questa tecnica è stata impiegata su navi di oltre 500 tonnellate destinate a navigazioni oceaniche. Dal varo, questo galeone, con un equipaggio di 15-35 persone, ha già navigato per tutto il mondo. Ha solcato l’oceano Pacifico e quello Indiano, attraversato l’Atlantico e navigato nel
Mediterrane o, nel mar Rosso, nel mar della Cina, nell’Egeo, nel Bosforo e nei Caraibi, percorrendo decine di miglia nautiche, evocando i suoi antenati e ripercorrendo la rotta di una storia che non finisce mai.© RIPRODUZIONE RISERVATA