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Il resort di lusso

Porto Cervo, lavori in ritardo nell’ex hotel Le Ginestre: decaduta la concessione edilizia


	Il rendering del nuovo resort
Il rendering del nuovo resort

Lo stop arriva dall’ufficio tecnico del Comune. Il nuovo Mandarin dovrà attendere

14 aprile 2024
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Porto Cervo. Il nuovo paradiso del lusso deve attendere. Per l’ex hotel Le Ginestre, ora Mandarin Oriental, arriva uno stop. La concessione per costruire è stata dichiarata decaduta dall’ufficio tecnico del Comune di Arzachena perché i lavori sono cominciati in ritardo. E così gli operai delle imprese impegnate si sono dovuti fermare. Un duro colpo per il nuovo proprietario. Ovvero l’immobiliarista Giuseppe Statuto che controlla, tra gli altri, lo storico hotel Danieli di Venezia, il Four Season e il Mandarin a Milano e il San Domenico Palace a Taormina. Il passaggio era avvenuto nel dicembre 2021 quando la Marvin srl, titolare dell’albergo, era stata ceduta alla nuova società che ha sede a Milano. Poi, la scorsa estate, l’annuncio ufficiale di chi avrebbe gestito l’hotel da trasformare in un resort da mille e una notte: il gruppo Mandarin Oriental Hotel, alla guida di alberghi, resort e residence tra i più lussuosi del mondo. Inizialmente si pensava che la gestione sarebbe stata affidata a Rosewood Hotels & Resort. Invece poi è arrivato il comunicato del gruppo di Hong Kong che ha comunicato ufficialmente di sbarcare in Sardegna per aprire, nel 2026, il nuovo resort di Porto Cervo. E invece, ora, tutto si ferma. Le demolizioni ormai erano state quasi ultimate, ma non si può proseguire.

Il progetto. Insomma, almeno per il momento, l’ambizioso e faraonico progetto da oltre 40 milioni di euro viene messo in stand by. È quello di una splendida struttura con 83 camere e suite progettate nel minimo dettaglio “per offrire agli ospiti il massimo comfort e panorami mozzafiato”. Cinque i ristoranti e bar e una Spa da sogno. E poi: un centro fitness all’avanguardia, un’ampia sala interna per il relax, piscine all’aperto immerse nel verde, un beach club sulla spiaggia di Porto Paglia. «Siamo entusiasti di annunciare l’imminente apertura del Mandarin Oriental Porto Cervo: andiamo così a espandere la nostra presenza in una delle zone più esclusive della Sardegna – aveva detto Francesco Cefalù, cheif development officer di Mandarin Oriental Hotel Group –. Il fascino unico della Costa Smeralda, unito all’esperienza del gruppo Statuto, daranno vita a un resort straordinario. Non vediamo l’ora di poter offrire il nostro servizio raffinato in questo affascinante angolo d’Italia». A questo punto c’è da chiedersi quando quel momento arriverà.

La storia. Inizialmente l’interesse per l’hotel Le Ginestre lo mostrarono il finanziere Enrico Meneghetti e i cinesi della Rosewwod Hotel & Resort. Nulla si è però concretizzato e alla fine a piantare la sua bandiera sull’hotel a un chilometro dal centro di Porto Cervo, con vista sulla spiaggia di Porto Paglia e il golfo del Pevero, è stata la società Slhre Fin 1 srl che fa capo a Giuseppe Statuto. Lui fa parte della generazione dei giovani immobiliaristi rampanti che alcuni lustri fa ha movimentato la finanza italiana con alterne vicende. Altri, come Ricucci e Coppola, sono usciti di scena travolti da vicende finanziarie e giudiziarie. Statuto, che qualche problema lo ha avuto, ha invece portato avanti aziende e acquisizioni anche col sostegno di importanti fondi americani. Ora l’obiettivo era quello di procedere spediti verso l’apertura del nuovo resort. Ma secondo l’ufficio tecnico di Arzachena tanto spediti non si è andati. E sull’annunciato nuovo regno del lusso le luci si sono spente.

Le conseguenze. Che cosa succederà a questo punto? Potrebbe aprirsi un contenzioso amministrativo, oppure la proprietà potrebbe richiedere una nuova concessione edilizia che non avrebbe però gli stessi volumi assegnati con il piano casa. Nello stesso tempo si cercherà di capire se ci sono responsabilità interne per l’avvio in ritardo dei lavori, così come sostiene l’ufficio tecnico del Comune di Arzachena. Certo è che la programmazione prevista salta. E probabilmente slitterà anche la data di apertura. (s.p.)

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