Luras, ucciso col tubo dell’aspirapolvere: Fabio Malu accusato dell’omicidio di Davide Unida
La Procura di Tempio ha chiuso l’inchiesta e indagato formalmente il 32enne gallurese
Luras A poco meno di un anno dalla brutale aggressione costata la vita a Davide Unida, colpito più volte alla testa con un tubo per l’aspirapolvere, la Procura di Tempio ha chiuso l’inchiesta e indagato formalmente per la sua morte Fabio Malu, 32 anni. Il giovane, difeso dagli avvocati Giampaolo Murrighile e Domenico Putzolu, si trova in carcere dal 13 luglio scorso – l’aggressione era avvenuta l’8 luglio – con l’accusa di omicidio volontario aggravato.
Fabio Malu era stato subito individuato come il responsabile del gravissimo ferimento di Unida – morto quattro giorni dopo per le profonde ferite alla testa – incastrato dalle testimonianze raccolte dagli investigatori e dalle immagini della videosorveglianza puntate proprio su via Nazionale, di fronte all’ufficio postale: lì, i due si erano affrontati al culmine di un litigio cominciato all’interno di un bar.
La Procura accusa il 32enne di aver colpito ripetutamente e con estrema violenza Davide Unida alla testa con il tubo metallico (lungo circa 80 centimetri e con un diametro di 3 centimetri). La famiglia della vittima è assistita dall’avvocato Sergio Milia. (t.s.)