La Nuova Sardegna

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Tentata estorsione a Loiri: la Dda chiede due condanne

di Tiziana Simula
Tentata estorsione a Loiri: la Dda chiede due condanne

Contestato il metodo mafioso: cinque anni a Carta e Melfi

25 giugno 2024
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Loiri. Cinque anni di reclusione e 20mila euro di multa ciascuno: è la richiesta di condanna formulata dal pubblico ministero Gilberto Ganassi nei confronti del nuorese Francesco Carta e del campano Giulio Melfi. Pesante l’accusa della Direzione distrettuale antimafia di Cagliari che aveva coordinato le indagini: tentata estorsione con l’aggravante del metodo mafioso. Secondo le contestazioni, i due avrebbero cercato di estorcere ingenti somme di denaro a un impresario edile campano, Salvatore Coronella, circa 200mila euro, e per convincerlo, avrebbero usato minacce e metodi mafiosi.

I fatti risalgono al 2008 e si sono verificati a Loiri Porto San Paolo. Presunta vittima della tentata estorsione, l’impresario campano che operava in Gallura. L’uomo aveva denunciato ai carabinieri di aver subito pesanti minacce. Che sono state rievocate ieri in aula dal pm durante la lunga requisitoria: erano stati esplosi dei colpi di arma da fuoco contro i mezzi di lavoro che si trovavano nel cantiere. Poco dopo, ha ricordato Ganassi, Coronella aveva ricevuto una telefonata anonima: “Ti è piaciuto il regalo”, gli aveva detto la persona all’altro capo del telefono. Infine, un’altra telefonata anonima lo avvisava di “un regalo in cantiere per lui”: Coronella aveva trovato delle cartucce caricate a pallettoni. L’inchiesta della Dda, basata anche su intercettazioni telefoniche, ha condotto ai due imputati. «L’aggravante mafiosa non esiste, Melfi è incensurato e non c’è nessuna prova di collegamenti con la criminalità organizzata», ha detto il suo difensore, l’avvocato Vittorio Caterino, che ha chiesto al collegio presieduto da Caterina Interlandi, l’assoluzione del suo assistito “perché il fatto non sussiste”. Il 4 dicembre discuterà l’avvocato Gianni Falchi, difensore di Francesco Carta.

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