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Nuovo campo boe a Cala Granu, gli ambientalisti sul piede di guerra

Nuovo campo boe a Cala Granu, gli ambientalisti sul piede di guerra

Arzachena, lunedì 30 settembre il rilascio dell’autorizzazione. Il gruppo ecologista: «Nuovi approdi peggiorano l’overdose di turismo nautico che porta inquinamento marino»

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Arzachena L’associazione ecologista Gruppo d’intervento giuridico ha presentato ai ministeri competenti e alla Regione un’istanza per il diniego dell’autorizzazione per l’installazione di un grande campo boe nello specchio di mare davanti a Cala Granu, nel litorale di Arzachena. Sono stati coinvolti i ministeri dell’Ambiente e della Cultura, la Regione, i Comuni di Arzachena, La Maddalena e Golfo Aranci, il Parco nazionale della Maddalena, la Direzione marittima di Olbia.

Gli ambientalisti del Grig avevano già inviato nel 2022 (il 15 luglio, esattamente) un atto di opposizione al rilascio della concessione per i notevoli impatti ambientali in una cala di piccole dimensioni (circa 80 metri). Il Suape di Arzachena però ha indetto una conferenza di servizi per lunedì 30 settembre e il 10 ottobre per il rilascio dell’autorizzazione definitiva.

In precedenza, il Servizio demanio della Regione aveva espresso il proprio nulla osta e il Servizio valutazione impatti e incidenze ambientali della Regione aveva espresso parere positivo a una condizione: l’ormeggio dovrà assicurato con la posa in opera di corpi morti in corrispondenza di zone sabbiose prive di vegetazione. Tuttavia, l’area rientra nella fascia esterna di protezione del parco nazionale di La Maddalena e la posa in mare dei corpi morti è soggetta ad autorizzazione solo “ove ne sia dimostrata la compatibilità e l'innocuità ambientale”.

Il progetto della Anchor bay benefit srl punta alla realizzazione di un campo boe di circa 236 mila metri quadri per l’ormeggio di tre unità da diporto (due di 130 metri e una di 160) davanti a Cala Granu, con distanza di poco superiore a 200 metri dall’arenile e 100 metri dalla scogliera.

Per gli ambientalisti, «le acque del parco della Maddalena durante l’estate sono già oggetto di una vera e propria invasione di imbarcazioni di ogni tipo e in ogni tratto di mare, anche quelli di massima protezione, vista la scarsa efficacia di controlli e sanzioni e qualsiasi previsione di nuovi approdi non può che peggiorare l’overdose di turismo nautico foriero di inquinamento marino e di crescente antropizzazione in quella che invece dovrebbe essere un’area protetta».

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