Olbia, boom di autonoleggi: 20mila mezzi e 40 agenzie
La maggior parte delle società opera in zona aeroporto. Centinaia i dipendenti. Aumenta il lavoro anche per meccanici e gommisti
Olbia. L’operazione matematica questa volta è semplice e il rapporto causa effetto abbastanza lineare. All’aumento dei voli corrisponde l’aumento dei turisti. All’aumento dei turisti corrisponde la crescita dei servizi. Per avere un’idea del viavai registrato all’aeroporto di Olbia, basti pensare, per esempio, che a luglio 2024 è stato battuto ogni record: il Costa Smeralda ha infatti sfondato il tetto dei due milioni di passeggeri. Un’affluenza che trascina con sé il comparto turistico, ma anche la necessità di garantire servizi precisi, tra cui avere un’auto, che diventa essenziale in una terra dove spesso i trasporti non sono soddisfacenti. Ed ecco che tra i settori in rapida espansione c’è proprio l’autonoleggio, un servizio che sta attirando manodopera e che coinvolge tutta una serie di soggetti che gravitano attorno al mondo delle macchine. Una realtà sempre più solida che, solo all’aeroporto, oggi conta trentuno aziende, dalle multinazionali anche straniere – che hanno a disposizione anche mille o duemila auto – alle attività più piccole, che in totale compongono una flotta di autovetture fatta di almeno 15mila unità. Tenendo conto della città intera, invece, le compagnie ammonterebbero a circa una quarantina, mentre le auto a 20mila. Centinaia i dipendenti, tra i quali numerosi giovani.
L’incremento. A raccontare la crescita dell’attrattiva esercitata dalla città è Francesco Serra, manager di stazione per Vitarent, un’agenzia di Cagliari che dal 2023 opera anche a Olbia, dove ha a disposizione circa 180 auto: «Olbia è una piazza di mercato molto interessante, che negli ultimi tre anni ha sollevato i volumi in maniera impressionante. In relazione al 2024, in particolare, nonostante la stagione sia stata ballerina, con aprile e maggio un po’ fiacchi, da metà giugno a fine settembre abbiamo lavorato tantissimo». Un lavoro svolto per soddisfare una domanda aumentata notevolmente anche rispetto all’anno scorso – tornando ai 2 milioni, l’incremento è stato del più 20 per cento, con oltre 337mila passeggeri in più rispetto allo stesso periodo del 2023: «Un fattore decisivo secondo me – continua Serra – è stato l’apertura della base Ryanair al Costa Smeralda, che ha fatto da propulsore. Se continua così, nel giro di un paio d’anni l’aeroporto di Olbia supererà quello di Cagliari, che fa già dei numeri importanti». Anche Antonio Piredda, responsabile della stazione Autosystem a Olbia, dove conta una flotta di 270 macchine, parla di una sensazione di crescita, che fa risalire a qualche anno fa: «Io lavoro in questo settore da diverso tempo. Già nel 2015, Olbia iniziava ad essere un contesto particolare e, solo negli ultimi due anni, ritengo che siano stati aperti almeno sei nuovi autonoleggi. Anche Autosystem – azienda del nord Italia che opera tramite gestione della Car global service – ha deciso di aprire qui l’anno scorso sia attirata dalla richiesta, ma anche per fare un primo step all’interno della regione, dove vuole espandersi». Una regione dove, appunto, il turismo si basa sull’uso dell’auto e dove, visti i grandi numeri, è facile incappare anche nell’overbooking, cioè l’eccesso di prenotazioni rispetto alla disponibilità: «Noi – continua Piredda – cerchiamo di appoggiarci ad agenzie esterne, per non lasciare nessuno a piedi. Per lavorare bene, se noleggio 200 macchine, significa che ne ho almeno 210».
L’indotto. Per quanto riguarda l’impatto sul territorio, in entrambi i casi, le autovetture hanno bisogno di manutenzione. Fatto, questo, che porta al coinvolgimento di meccanici, carrozzieri, gommisti, elettrauto e autolavaggi della zona, sia in inverno che in estate: «Ho iniziato a lavorare per caso con le agenzie di autonoleggio, ma ne ho subito capito il potenziale – racconta Paolo Pira di Pira gomme –. Noi abbiamo sempre avuto una clientela fissa locale, ma è innegabile un incremento del lavoro grazie agli autonoleggi, durante tutto l’anno. Al momento, collaboriamo con almeno quattro compagnie, due delle quali hanno un flotta di seicento e mille auto. Quest’anno, in particolare, ottobre è più impegnativo del solito. La stagione va poi a scemare a dicembre, per intensificarsi di nuovo in primavera».
La stagionalità. Il settore, dunque, come molti altri, risente della stagionalità. In autunno e in inverno, con il drastico calo dell’affluenza turistica, si riduce inevitabilmente il personale, la cui quantità, come spiega Piredda, al momento, è molto difficile da calcolare perché ogni compagnia adotta politiche di assunzione diverse. Anche gli autonoleggi, dunque, rallentano il ritmo, ma senza interrompere le attività. «Per quanto riguarda Vitarent – racconta Serra – nei mesi spalla si punta di più sulla piccola vendita, mentre il noleggio può riguardare qualche auto aziendale». Nel caso di Autosystem, invece: «Noi vorremmo incrementare il medio e lungo noleggio, ma intanto, alcune delle nostre macchine vengono mandate dove sono più produttive. In questi giorni, per esempio, sto organizzando dei trasferimenti a Catania», conclude Piredda. In ogni caso, la maggior parte delle auto si tira a lucido per la stagione successiva, tra tagliandi, riparazioni e lavori di carrozzeria.