Torna il Meeting di Olbia: quest’anno si parla di overtourism
L’economista Carlo Marcetti presenta il 18esimo convegno dedicato al mondo del turismo
Olbia. Overtourism ma col punto interrogativo subito dopo. Perché è stato il tema dell'ultima stagione estiva, ma non ha messo proprio tutti tutti d'accordo. Non di certo il professore Carlo Marcetti, economista e consulente scientifico del “Meeting di Olbia”. La manifestazione, arrivata alla sua 18esima edizione, chiama come ogni anno a raccolta esperti, addetti ai lavori, istituzioni locali e regionali, per ragionare sull’ultima parentesi turistica con numeri alla mano e nuove chiavi di lettura. Sui primi, Marcetti si riserva di darne ampio spazio nel convegno del 15 novembre, al museo archeologico di Olbia, che apre la tre giorni di attività, come sempre organizzate da Nuccio Merone.
Nella lettura dei flussi, Marcetti è scettico sulla dose di “overtourism” usata per descrivere i transiti e i soggiorni nelle località balneari. Si tratta del fenomeno che sta facendo ribellare cittadini e amministratori delle metropoli più visitate, Barcellona in primis. Troppi turisti, servizi non sufficienti, ergo disagi a non finire. «Se ne parla molto, ma spesso in maniera non puntuale. Le eccedenze dei turisti creano problemi, ma da un lato spingono a cercare risposte – spiega Marcetti –, in Sardegna però certe situazioni non si verificano in maniera diffusa. Anzi, direi che
s i può legare l’overtourism giusto a due o tre contesti, come San Teodoro e Stintino». Sono quei Comuni dove in autunno, in inverno e in primavera vivono pochissime migliaia di persone, mentre nei mesi della bella stagione devono contenere masse decuplicate.«Ma ci sono altri problemi, indipendentemente dall’eccesso del turismo – l'economista olbiese aguzza la vista –, bisogna guardare a una prospettiva più ampia, a come affrontare una qualità della vacanza che in molti casi non corrisponde alle aspettative: penso alla sanità in affanno, alla siccità che ha costretto a limitazioni idriche, all'apporto delle giovani generazioni da soddisfare».
Tra gli ospiti del 18esimo “Meeting di Olbia - Overtourism?”, l'assessore regionale al Bilancio, Giuseppe Meloni, l’assessore regionale al Turismo, Franco Cuccureddu, il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi («torna dopo alcuni anni e non per un saluto istituzionale ma per una relazione sull'evoluzione della città»), e vari amministratori di Gallura e non solo. Carlo Marcetti, che cura la direzione scientifica del convegno, ha previsto anche la partecipazione di operatori turistici. Tra questi, Antonio Costantino di “Sardegna travel” racconterà la sua storia: da anni mette in collegamento Repubblica Ceca e isola.
«Nel corso degli anni – riflette Marcetti – abbiamo abituato gli addetti ai lavori a misurare la stagione dagli arrivi in porti e aeroporti, ma da qualche tempo si è iniziato a capire che la quantità dev'essere parametrata alla nostra capacità di offerta. Non possiamo dire che una stagione ha successo solo basandoci su questi dati». Sposta lo sguardo dal mare, e al solo vacanziere da spiaggia, e punta all'entroterra, «alle nostre cantine, agli oleifici, alle possibilità di conoscere nuovi luoghi. Il turismo è stato trainato dall’edilizia, ma poi è diventato attenzione al territorio, offerta sui servizi, sensibilità». E nuovi orizzonti, volendola mettere in soldoni: «L'indotto di uno yacht può valere, da solo, quello che portano sul territorio 4 o 5mila turisti messi insieme». La bussola punta sulla nautica, è chiaro.