Olbia, Farina saluta la Cisl dopo mezzo secolo di battaglie
Il suo impegno soprattutto nel settore del turismo, l’ultimo incarico con i pensionati
Olbia Dopo 51 anni di impegno sindacale, venerdì prossimo Alberto Farina lascerà, per raggiunti limiti d’età, l’ultimo suo incarico all’interno della Cisl: segretario generale regionale della Federazione pensionati.
Una storia sindacale iniziata nel 1973 nella zona industriale di Porto Torres, come delegato Fim (federazione metalmeccanici) e proseguita per 46 anni nella Fisascat (lavoratori del commercio, servizi e turismo) in Gallura. «Nel 1978 il nord Sardegna – ricorda Farina – ricadeva nella sfera di competenza dell’Unione sindacale di Sassari, che, davanti all’eccezionale sviluppo del settore turistico raggiunto a Olbia e in Costa Smeralda, decide di creare una struttura specifica nel territorio per la tutela dei lavoratori impegnati nell’alberghiero e nella ristorazione». Una scelta decisa da Pasquino Porcu (segretario generale), condivisa dai segretari Antonio Arca, Simplicio Sotgiu, Mario Medda e Salvatore Zappadu, che intuirono il valore strategico per l’intera isola del turismo. «Il 6 giugno 1978, mi accolse a Olbia Salvatore Fadda, responsabile degli edili galluresi. C’era molto da lavorare nell’ambito alberghiero e commerciale – aggiunge Farina, nato a Bulzi 74 anni fa – perché nella zona aveva già messo piede la grande distribuzione».
Nell’alberghiero, per gli “stagionali” alcune condizioni lavorative erano gravi: addetti sottopagati, qualifiche non riconosciute, orari interminabili. «Con i responsabili di Cgil e Uil, un giorno scoprimmo, vicino a un albergo, lavoratori alloggiati in roulotte con temperature di 40 gradi all’ombra. Denunciammo il fatto all’Ispettorato del lavoro e all’Unità sanitaria locale – ricorda –. Si cominciò a tutelare i lavoratori in ogni singolo posto di lavoro. Stipulammo anche accordi che diedero risultati significativi».
Il segretario generale della Fnp considera un fiore all’occhiello della sua storia sindacale nel turismo la conquista del “diritto di precedenza”. «I lavoratori ogni anno partivano da zero. L’albergatore nella nuova stagione poteva chiamare chi voleva. Con le sigle sindacali confederali della Gallura riuscimmo a firmare un accordo, il primo in Italia, secondo cui il datore di lavoro, se non c’erano importanti motivi ostativi, doveva dare la precedenza a quelli occupati l’anno precedente. Una conquista poi traslata nel contratto nazionale e successivamente diventata legge dello Stato». Le uniche tutele, riconosce Farina, si trovavano negli hotel che facevano capo all’Aga Khan: solo in quegli alberghi si seguivano le regole contrattuali. I contratti stipulatiti nella catena dell’Aga Khan, nelle strutture del Club Mediterranee o della Valtour facevano da traino per le aziende minori.
Turismo, ma anche commercio (grande distribuzione), e su delega del segretario generale, anche industria alimentare e aeroporto. Molto lavoro esterno, ma anche impegno interno. «Con Mario Medda, Salvatore Fadda e Giannetto Satta nel 1981 fummo tra i fondatori della Cisl gallurese. Non avevamo neppure arredi, c’era una sola scrivania dove ci sedevamo a turno, compreso il primo “generale”, Mario Medda. Settemila gli iscritti iniziali. Nel volgere di pochi anni, nell’alternarsi dei vari segretari generali, Salvatore Fadda, Salvo Manca, Massimo Tedde e Mirko Idili, la Ust Olbia è diventata, dopo Sassari e Cagliari, la terza struttura in Sardegna per numero di iscritti».
Nel 2018 Gigi Bonfanti (leader nazionale dei pensionati Cisl), Ignazio Ganga (segretario confederale) e gli organismi regionali chiedono ad Alberto di guidare i pensionati sardi. «Ho lavorato sei anni, insieme con le altre sigle sindacali, per far sì che la voce dei pensionati fosse riconosciuta e ascoltata. Spero di esserci riuscito». Venerdì (ore 9.30) al Delta Hotels by Marriott Olbia Sardinia, il saluto ufficiale in occasione dell’elezione del suo successore. (m.g.)