La Nuova Sardegna

Olbia

La sentenza

Accoltellò un giovane sassarese, la Cassazione conferma 10 anni di carcere per il trapper

di Tiziana Simula
Accoltellò un giovane sassarese, la Cassazione conferma 10 anni di carcere per il trapper

Elia Di Genova aveva inferto un colpo alla schiena di una guardia giurata causando la lesione della colonna vertebrale

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Olbia La corte di Cassazione ha confermato la condanna a 10 anni di reclusione per Elia 17 Baby, all’anagrafe Elia di Genova, il trapper romano accusato di aver accoltellato alla schiena Fabio Piu, guardia giurata ed ex pugile sassarese, la notte del 14 agosto 2022 nella spiaggia di Marinella, a Porto Rotondo.

Il trapper, difeso dagli avvocati Pietro e Gian Maria Nicotera, ha sempre negato di essere stato lui ad aver sferrato la coltellata, ma è stato ritenuto colpevole di tentato omicidio in tutti e tre gradi di giudizio. Dal giorno della pugnalata alla schiena, Fabio Piu sta affrontando una lunga riabilitazione.

L’accoltellamento era avvenuto durante una discussione tra due gruppi di giovani. Il fendente aveva colpito Piu nella parte lombare e la lama era passata tra le vertebre danneggiando il midollo. La coltellata era costata alla guardia giurata sassarese una gravissima lesione della colonna vertebrale. Ad aver inferto la coltellata – così ha stabilito il tribunale di Tempio prima, confermato poi in appello e ora in cassazione – Elia di Genova. Che, dopo il ferimento, si era allontanato e aveva fatto sparire il coltello, lanciandolo nella vegetazione dopo aver tolto i due adesivi col logo del suo nome d’arte, come emerso dagli accertamenti eseguiti sull’arma.

Il coltello era stato ritrovato dai carabinieri nove giorni dopo, in mezzo a piante e rovi. Tra le prove raccolte, un filmato girato in Costa Smeralda dove Elia Di Genova appariva con lo stesso identico coltello. Dopo il fatto, il giovane era stato rintracciato dai militari in un albergo di Poltu Quatu e arrestato. Era stato processato con rito abbreviato. Il tribunale di Tempio aveva riconosciuto alla vittima, costituita parte civile con l'avvocato Jacopo Merlini, una provvisionale di 100mila euro a titolo di risarcimento del danno subito. Ora per il trapper è arrivata la condanna definitiva. 

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