La Nuova Sardegna

Olbia

L’evento

Arzachena, la zuppa gallurese dell’Ipsar conquista la Francia

di Carolina Bastiani
Arzachena, la zuppa gallurese dell’Ipsar conquista la Francia

Il piatto è stato preparato dagli studenti per celebrare il pane rituale sardo

3 MINUTI DI LETTURA





Arzachena Su mannuju, pane rituale tipico della Sardegna, ha fatto il suo dovere. Realizzato prima della semina con i grani dell’annata precedente per il buon auspicio ha avuto gli effetti desiderati e il buffet preparato per 250 persone dagli studenti dell’Ipsar Costa Smeralda di Arzachena a Parigi durante la IX settimana della cucina italiana nel mondo è stato un successone. Grande protagonista, il pane sardo.

Accompagnati dal dirigente scolastico Antonello Pannella, gli alunni hanno proposto pietanze e un servizio che ha lasciato tutti a bocca aperta. Anche il console italiano in Francia è stato conquistato dalla zuppa gallurese “all’arzachenese”, arricchita da una spolverata di cannella. «L’evento è stato una finestra su tradizioni preziose e la bravura degli allievi è stata motivo di orgoglio, così come le pietanze presentate, che hanno fatto sventolare alta la nostra bandiera». A riportare le parole che il console ha affidato ad una lettera è stato Gian Paolo Cossu, vice delegato dell’Accademia italiana della cucina di Paris-Montparnasse. «Noi – spiega Cossu – siamo da anni impegnati nella promozione delle radici della cucina italiana all’estero. Sono rimasto impressionato dall’idea di un pane rituale e così, attorno, abbiamo voluto costruirci in Francia un evento completo di conferenza, mostra e buffet». Un evento che ha raggiunto diversi obiettivi, dalla promozione culturale e territoriale della Sardegna, che mira ad avere risvolti anche economici, alla creazione di nuove opportunità di formazione per gli studenti dell’Ipsar.

Identità I piatti, dunque, sono stati veri e propri ambasciatori di un’arte, quella del saper fare, che in Sardegna è ben rappresentata dalla panificazione. «Abbiamo aderito con entusiasmo – spiega Antonio Farris, presidente dell’Accademia sarda del lievito madre – perché la Sardegna è uno dei luoghi più importanti per la panificazione tradizionale, soprattutto rituale, fondamentale a livello identitario. Insieme al pane poi – conclude – a rappresentare la nostra terra c’era anche il vino con cui ci ha inondato il Consorzio di tutela del Vermentino di Gallura Docg e Assoenologi». Dello stesso avviso è Carlo Delfino, editore del libro “La sacralità del pane in Sardegna”. «Dobbiamo dimostrare – spiega – quanto l’isola può fare per promuovere il turismo anche attraverso questo aspetto e che la cultura può riempire la pancia. Questa è stata una grande opportunità che può portare vantaggi a tutti». «Insieme a noi, tanti i soggetti coinvolti – conclude – ma i risultati ottenuti sono merito del dirigente dell’Ipsar, Antonello Pannella».

La scuola «Oltre al grande successo dell’evento – spiega il dirigente scolastico – uno dei risultati pienamente raggiunti è stato la visibilità dell'istituto e il potenziamento della nostra politica di mobilità internazionale. Con il dirigente del lycée hôtelier Guillaume Tirel – la scuola ospite della manifestazione – abbiamo creato un gemellaggio e già dal prossimo aprile nel nostro convitto arriveranno venti ragazzi francesi e due docenti». «L’alberghiero – conclude Pannella – ha avuto un ruolo centrale per la parte tecnica e organizzativa, nel reperimento delle risorse (30 mila gli euro in campo) e in tutta la cura per predisporre buffet. L’operazione, però, è stata possibile grazie al supporto di tanti sostenitori fondamentali, tra cui la Smeralda Holding, i Comuni di Arzachena e Budoni, Confcommercio Gallura, l’azienda Smeraldina e tanti altri attori, che hanno garantito un successo strepitoso». Hanno collaborato anche Camera di Commercio Olbia, Assoenologi SardegnaConsorzio Vermentino Gallura Docg, Cantina della Malvasia di Bosa di Angelo Angioi e Cantina della Vernaccia della Famiglia Orro di Tramatza

Primo piano
Sanità

Aou di Sassari, terapia intensiva cade a pezzi: «Pazienti a rischio»

di Luigi Soriga
Le nostre iniziative