La Nuova Sardegna

Olbia

Il processo

Ammazzò il padre a bastonate, i testimoni: «Il figlio urlava “ho ucciso un alieno”»


	Giovanni Fresi e l'aula del tribunale
Giovanni Fresi e l'aula del tribunale

I dettagli dell’omicidio di Giovanni Fresi, ad Arzachena, in Corte d’Assise

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Olbia Tutti i momenti della terribile notte di un anno fa quando Michele Fresi, 28 anni di Arzachena, colpì a morte con una mazza in legno suo padre Giovanni, orafo di 58 anni, e ferì la sua fidanzata Sofia Maria Vasiliu e due carabinieri che erano intervenuti per fermarlo, sono stati ricostruiti oggi 10 dicembre in aula, in Corte d'Assise a Sassari, da sette investigatori citati dall'accusa. Tra loro anche i due carabinieri Giulio Cau e Michel Tazioli, che avevano riportato gravi fratture. Cau anche danni irreversibili a un occhio. Entrambi si sono costituiti parte civile.

«Siamo invasi dagli alieni, ne ho ucciso uno, aveva preso le sembianze di mio padre» aveva detto Michele Fresi, come riferito oggi in aula da un teste, dopo essere stato ammanettato e caricato in macchina dai militari che lo avevano bloccato minacciandolo con una pistola teser. Era accaduto nella notte tra il 27 e il 28 dicembre 2023. Michele Fresi, fuori di sé dopo aver assunto massicce dosi di droga, aveva vagato per le vie del centro scalzo e a petto nudo brandendo una mazza in legno con cui aveva colpito prima la fidanzata e poi suo padre, morto qualche ora dopo all'ospedale di Olbia. Nella sua abitazione, i carabinieri, come emerso nell'udienza,  avevano trovato all'interno del frigo 133 francobolli di Lsd, una serra di marijuana in camera da letto e altre droghe sparse per casa.

Il giovane è difeso dall'avvocato Pierfranco Tirotto. Il processo proseguirà il 17 dicembre. Tra i testi sarà sentita la compagna della vittima, Anna Maria Cudoni, costituita parte civile con l'avvocato Massimo Schirò. Parti civili anche i due carabinieri feriti, assistiti dagli avvocati Jacopo Merlini e Fabiano Baldinu e Valentina Gobbi, e la fidanzata del 28enne, assistita dall'avvocato Giampaolo Murrighile. In aula, per l'accusa, il sostituto procuratore Claudia Manconi. (t.s.)

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