La Nuova Sardegna

Olbia

Il processo

Pensionato trovato agonizzante in casa e poi morto, rinviata a giudizio la badante

di Tiziana Simula
Pensionato trovato agonizzante in casa e poi morto, rinviata a giudizio la badante

Era successo a Calangianus nel 2020, il processo sarà celebrato in Corte d’Assise

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Calangianus Riparte da zero e si sposta dal tribunale di Tempio alla Corte d’Assise di Sassari il processo per la morte di Cesidio Cugini, 77 anni, affetto da diverse patologie, avvenuta il 21 ottobre 2020 all’ospedale di Nuoro, dov’era stato ricoverato dopo essere stato trovato dagli operatori del 118 disteso sul pavimento della camera da letto agonizzante, con evidenti ecchimosi sul volto e sul torace. La badante, che col tempo era diventata anche la sua compagna, Maria Plugariu, 60 anni, romena, aveva detto ai soccorritori che due giorni prima era caduto nella vasca da bagno, procurandosi quelle ferite. La donna è a processo, accusata di abbandono di incapace e omissione di soccorso, con l’aggravante di aver contribuito a causare la morte di Cesidio Cugini, avendo allertato i soccorsi solo due giorni dopo l’incidente. Un ritardo che, secondo le accuse, ha aggravato le condizioni dell’uomo, morto diciotto giorni dopo in ospedale. Il processo nei suoi confronti era già in corso davanti al giudice monocratico del tribunale di Tempio (si era aperto nel settembre 2023). Erano anche stati già sentiti diversi testimoni. Ma il 15 gennaio 2024 il giudice ha pronunciato sentenza dichiarando la propria incompetenza, in quanto, essendoci l’aggravante della morte, il processo dev’essere celebrato in Corte d’Assise. Oggi 15 maggio, il procedimento penale è approdato di nuovo in udienza preliminare e  la giudice del tribunale di Tempio Marcella Pinna ha rinviato a giudizio Maria Plugariu. Il processo si aprirà il 9 settembre davanti ai giudici della Corte d’Assise. La donna è difesa dall’avvocata Oriana Erittu.

Il capo d’imputazione resta invariato. L’avvocato Giuseppe Corda, che assiste uno dei figli della vittima, costituito parte civile, aveva chiesto alla Procura di Tempio la modifica del capo d’imputazione in omicidio colposo, alla luce delle dichiarazioni di alcuni testimoni sentiti durante il processo e dei risultati dell’autopsia da cui non era emerso con certezza se la natura delle lesioni e delle fratture riportate dal pensionato fossero dovute a una caduta accidentale o a un’eventuale violenza da parte di terzi. Le accuse restano, però, immutate. Secondo la Procura di Tempio, Maria Plugariu non avrebbe provveduto alle cure dell’uomo, affetto, tra le altre patologie, da demenza senile e difficoltà motorie, contribuendo a provocarne la morte con la sua condotta omissiva. Cugini, secondo la ricostruzione degli inquirenti, era stato trovato il 5 ottobre dagli operatori del 118 disteso sul pavimento della camera da letto, nella sua casa, a Calangianus, in uno stato di parziale incoscienza, con vistose ecchimosi sul viso e sul corpo. Maria Plugariu aveva detto ai soccorritori, che lei stessa aveva allertato, che l’uomo era caduto due giorni prima nella vasca da bagno. Secondo la Procura, proprio il tempo trascorso tra quella caduta e l’arrivo dei soccorsi, richiesti con ritardo, avrebbero contribuito ad aggravare le condizioni del paziente, poi morto. 

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