In Bolivia per aprire un consultorio: la missione di due giovani galluresi
Nella loro struttura centinaia di pazienti: «Esistenze complicate, serve aiuto»
Santa Teresa Hanno viaggiato per anni in diverse parti del mondo. E in tutti i luoghi dove sono stati, sono entrati in contatto con diverse realtà, nelle quali, troppo spesso, le persone erano vittime di ingiustizie, discriminazioni e abusi. Realtà che li hanno cambiati nel profondo, trasformando il loro modo di vedere e vivere la società. Per questo, Matteo Mannoni e Consuelo Filippi, una coppia originaria di San Pasquale, nel Comune di Santa Teresa, hanno deciso di mettere il loro impegno e la loro condizione di persone libere al servizio di quell’umanità incontrata lungo il cammino. E così, nel 2022 hanno fondato Futura, un’associazione umanitaria no profit animata dallo spirito di fratellanza e dalla ferma convinzione che tutti gli uomini nascono liberi e uguali, in dignità e diritti.
Dopo un’esperienza in India, a Calcutta e Barwan, dove tuttora proseguono i loro programmi a sostegno soprattutto di donne e minori, poche settimane fa, in Bolivia, hanno inaugurato un consultorio. Per la precisione, nella periferia di Cochabamba. Qui, dal 2024, collaborano con un’associazione locale che nel tempo ha costruito un vero e proprio villaggio, dove vivono circa 500 persone accomunate da trascorsi di vita complessi. «Noi di Futura – spiega Matteo Mannoni – ci siamo inseriti in questo contesto concentrandoci sull’aspetto medico-sanitario».
La sanità pubblica boliviana, infatti, oltre ad avere gravi carenze strutturali, fornisce a pagamento la maggior parte delle prestazioni. «Per questo motivo – continua – in costante dialogo con i medici dell’ospedale cittadino, in caso di necessità, accompagniamo e supportiamo economicamente il “nostro” paziente nel suo percorso ospedaliero». Particolare attenzione viene riservata alle donne. «La società boliviana – continua a spiegare Mannoni –, nonostante i miglioramenti degli ultimi anni, è intrisa di cultura maschilista. Soprattutto fuori dalle grandi città, la figura femminile è spesso relegata al ruolo di mamma e casalinga ed è completamente subordinata all’uomo. Nel contesto in cui viviamo e operiamo, in particolare, moltissime donne e ragazze vivono esistenze davvero complicate».
Mannoni parla di storie di abbandono, di carcere e di strada, ma anche di gravidanze troppo precoci e non desiderate. E non sono rari i casi di violenza, anche familiare, che portano a gravi traumi psicologici e, spesso, alla nascita di bambini con patologie. Da qui, l’idea del consultorio. «Un luogo – prosegue il cofondatore di Futura – dove non solo offrire visite e consulenze specialistiche, ma uno spazio che nel tempo possa diventare un punto di riferimento per chiunque si trovi in difficoltà, anche al di fuori del “nostro” villaggio». Nel consultorio, Mannoni e Filippi godono già del supporto di psicologhe e di assistenti sociali e contano anche di fare corsi periodici di prevenzione e sensibilizzazione su sessualità, relazioni affettive, violenza di genere e malattie sessualmente trasmissibili come l’Aids. Per quanto riguarda, invece, l’aspetto prettamente sanitario, nel consultorio si può accedere a visite os tetrico-ginecologiche, ecografie in gravidanza, test di prevenzione dei tumori ed ecografie mammarie. Ma anche a controlli cardiologici e a consulenze oncologiche e pediatriche. «In quindici giorni di apertura – racconta Mannoni – più di cento persone sono già passate dal Consultorio Futura e noi non possiamo che esserne estremamente felici».
L’associazione Futura viene sostenuta soprattutto da donazioni private, ma, nel caso del consultorio, per esempio, la causa è stata sposata anche da altre associazioni italiane, che hanno dato il loro contributo. «Ci teniamo a ringraziare con il cuore in mano chi, con grande generosità e spirito di giustizia, sostiene le nostre iniziative. È solo grazie a loro – conclude – se Futura Associazione Umanitaria è in grado di realizzarle».