Olbia Piccole truppe di crocieristi si fermano davanti alle vetrine e occupano sedie e tavolini per un aperitivo al sole. In via Regina Elena la musica è cambiata: da sempre considerata la sorella minore di corso Umberto, l’antica strada che unisce le due piazze con il lungomare si è presa la sua rivincita. Basta fare due passi da queste parti per rendersi conto che l’aria che si respira è decisamente nuova. Fino a pochi anni fa si parlava di degrado e serrande abbassate. Adesso, invece, di nuove attività e di un bel movimento che comincia la mattina e finisce la sera. Numerosi i commercianti, soprattutto giovani, che hanno deciso di scommettere sulle potenzialità di via Regina Elena. A innescare la svolta è stata sicuramente la riqualificazione del lungomare, che ha dato un motivo in più a olbiesi e turisti per non fermarsi in piazza Regina Margherita e svoltare quindi a sinistra. Una tendenza che sembrerebbe essere destinata a migliorare. Il nuovo piano particolareggiato del centro, infatti, darà la possibilità di ristrutturare molti edifici. Nuovi passi avanti potranno essere compiuti anche con la riqualificazione dell’Astra e – si spera il prima possibile – della vicina piazza Mercato.
La rinascita. Il discorso riguarda via Regina Elena e di conseguenza anche piazza Matteotti. Per anni, quest’ultima, una delle più difficili della città. Ed è proprio qui, all’angolo tra la strada e la piazza, che Giuseppe Marrone ha da poco inaugurato il suo The Wine Club. «Con le nuove aperture stiamo dando un segnale – dice Marrone, che è anche il presidente del nuovo Ccn Olbia centro –. Ma devo dire che anche l’amministrazione ci sta seguendo. La fontana è stata illuminata e l’ eliminazione delle panchine ha fatto bene alla piazza. Adesso, anche la sera, si crea un bellissimo ambiente». Nel frattempo cambia anche via Regina Elena. «Il nuovo lungomare è stato fondamentale – prosegue Marrone –. Vediamo tante nuove attività e il food si sta ritagliando uno spazio importante. Siamo contenti, la stagione è partita bene e, grazie ai voli e alle crociere, i turisti sono tanti». E del cambiamento se n’è accorta la famiglia Pasella, dell’omonima e storica gioielleria. «La via è cambiata radicalmente – dice Franco Pasella –. Adesso i turisti non si fermano più in piazza Regina Margherita ma proseguono fino al lungomare. Vediamo molto food and beverage, attività che richiamano moltissimo». Sulla stessa linea il figlio Massimo e la moglie Giovanna Maria Sanna, che aggiunge: «Da quando hanno riqualificato il lungomare è cambiato tutto. E la cosa bella è che le nuove attività attirano i giovani». Anche Anna Maria Varrucciu, per tutti Zia Anna, dalle porte della sua storica pasticceria si è resa conto del cambiamento. «C’è stato un bel miglioramento», dice. Anche se a comandare sono poi i ricordi ancora più vecchi, quelli di 40-50 anni fa: «A dir la verità, però, questa strada mi piaceva più come era un tempo. C’erano tante famiglie, ora non ci sono più».
Il fermento. In via Regina Elena c’è un po’ di tutto: negozi di abbigliamento, bar, pub, ristorantini, gelaterie, parrucchieri, ortofrutta. Luca Suffredini e Simona Sanna da quattro anni esatti sono i titolari della boutique Monalù. «Quando siamo arrivati qua la situazione non era come la vediamo oggi – spiegano –. C’erano ancora molti locali chiusi. Ci abbiamo creduto e, soprattutto quest’anno, il trend è molto positivo». Riccardo Sanna, 29enne di Nuoro, è il titolare del salone Hair Rich. Ed è pieno di entusiasmo. «Sono qui da due anni, mentre a Nuoro ho aperto il mio primo salone a 22 – racconta –. Olbia mi piace, è l’unica città della Sardegna che continua a crescere. E questa via è bella, c’è un bel fermento. Gelateria, negozi, bar e sushi-bar. So che prima non era così». Anche Clelia Deiana, che lavora nel nuovo negozio di abbigliamento Arizona, si è accorta della metamorfosi. «Adesso c’è sicuramente più movimento. Anche di fronte a noi sono state aperte nuove attività», dice. Non mancano, però, alcuni problemi. Uno deriva dal regolamento delle insegne, considerato da molti troppo rigido. «E qualche parcheggio in più, inoltre, migliorerebbe ulteriormente la situazione» aggiunge Clelia Deiana.