Decadenza Todde, si ritorna in aula: Regione con il fiato sospeso
Nella mattina di oggi 22 maggio la seconda udienza. La governatrice ribadisce: «Sono serena»
Cagliari Potrebbe chiudersi oggi, 22 maggio, o proseguire ancora per molti mesi, il processo che vede coinvolta la presidente Todde sulla vicenda della decadenza.
Questa mattina si terrà infatti la seconda udienza di fronte alla prima sezione del Tribunale civile, presidente Gaetano Savona, legata all’ordinanza/ingiunzione che lo scorso dicembre ha visto la Todde ricevere una sanzione pecuniaria. Al Consiglio Regionale invece era arrivato il dispositivo «in ordine all’adozione del provvedimento di decadenza». Così recitava l’atto del collegio del 20 dicembre.
Oggi il Tribunale potrebbe, ricevute le ultime memorie, anche annunciare la data della decisione, o la decisione stessa, avendo già da tempo in mano tutti gli atti delle parti: il collegio regionale di garanzia elettorale, la difesa della Presidente Todde, la Procura della Repubblica. Le ultime due hanno depositato atti che vanno sostanzialmente nella stessa direzione: non ci sono gli estremi per alcuna richiesta di decadenza. In serata la stessa presidente ha dichiarato di essere «serena» in attesa delle decisioni dei giudici.
Il collegio, invece, ha movimentato non di poco il clima giudiziario e politico, nazionale e regionale, con atti e memorie molteplici, anche contraddittorie, che potrebbero influenzare la prossima decisione del tribunale civile. Protagonista soprattutto il componente del collegio Riccardo Fercia, docente universitario, e nominato lo scorso 3 aprile, non senza contrasti, avvocato a nome del collegio di fronte al Tribunale. Un mese dopo, la revoca del mandato a Fercia. In quei trenta giorni è successo di tutto: il cambio del presidente del collegio, con la sostituzione di Gemma Cucca, in pensione, con il presidente facente funzioni della Corte d’Appello Massimo Poddighe, e, prima e dopo la revoca del mandato, una serie di clamorose lettere aperte, verbali contestati e comunicati stampa, dello stesso Fercia che hanno alimentato polemiche arrivate sino alla Corte Costituzionale dove lo stesso docente si è costituito contro la Regione nel conflitto di attribuzione sollevato dalla amministrazione. «I motivi dell’impugnazione della Regione – ha scritto Fercia ai giudici della Corte Costituzionale – incidono pesantemente sulla mia immagine di docente, perchè competenza, onorabilità e mia correttezza sono stati messi in dubbio». Fercia, pur revocato come difensore, ha inviato altri pareri come semplice cittadino. Una delle decisioni che oggi il Tribunale dovrà assumere riguarderà anche il suo ruolo in questa causa. La sua eventuale estromissione potrebbe prefigurare l’accoglimento delle tesi di difesa e Procura.(gcen)