La Nuova Sardegna

Olbia

L’area di sosta

Olbia, arriva il primo parcheggio per camper: «Stop a degrado, caos e rifiuti»

di Dario Budroni
Olbia, arriva il primo parcheggio per camper: «Stop a degrado, caos e rifiuti»

L’ha realizzato il Comune in zona Basa. Il consigliere Carbini: «Scelta giusta»

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Olbia La vernice delle strisce blu è ancora fresca. L’unica differenza con gli altri parcheggi della città è che gli stalli sono leggermente più grandi. Quella che è stata appena realizzata in piazzale Giacomo Eretta, in zona Basa e praticamente di fronte alla caserma dei vigili del fuoco, è infatti la prima area di sosta per soli camper di Olbia. La mossa del Comune arriva dopo anni di assenza di spazi adeguati che ha generato non pochi problemi anche sul fronte del decoro urbano e della sicurezza. E mentre i lavori sono praticamente terminati, anche con l’installazione dei parcometri, la giunta comunale ha approvato la delibera che dà l’ok all’estensione della sosta a pagamento anche in piazzale Eretta. Un intervento, quello della giunta guidata dal sindaco Settimo Nizzi, che è stato accolto con soddisfazione da Eugenio Carbini, consigliere comunale di minoranza del gruppo Liberi. Carbini, nei mesi scorsi, aveva infatti portato il caso del campeggio abusivo nel territorio olbiese in consiglio comunale.

Il parcheggio. Nella delibera proposta dall’assessora ai Lavori pubblici e alla Viabilità, Antonella Sciola, sono elencati i diversi motivi che hanno spinto l’amministrazione a realizzare attraverso l’Aspo un’area di sosta per soli camperisti. «Il Comune è interessato da un crescente flusso turistico, in particolare nei periodi primaverile ed estivo, con una significativa presenza di turisti itineranti – si legge –. La sosta indiscriminata dei camper ha generato problematiche legate al decoro urbano, alla viabilità e alla gestione dei rifiuti». Basti pensare che, la scorsa estate, il Comune aveva deciso di chiudere piazzale Girardengo, accanto al centro commerciale Olbia Mare. Un’area, che diventerà ora un parco urbano, per anni trasformata in una discarica a cielo aperto, oltre che in un parcheggio in buona parte occupato dai camperisti. Nella delibera di giunta appena approvata si legge anche che «la sosta indiscriminata dei camper riduce notevolmente il numero di parcheggi a sosta libera nel territorio comunale», con conseguenti effetti negativi in termini economici, di tempo, aumento del traffico, inquinamento atmosferico e «danni alle attività produttive che operano nella zona per difficoltà di accesso». Stabilite anche le tariffe: per la sosta si pagherà 1,50 euro all’ora fino alla decima ora, dopodiché la tariffa applicata sarà di un massimo di 15 euro per l’intera giornata.

La soddisfazione. A febbraio il consigliere Eugenio Carbini aveva presentato una mozione per chiedere alla giunta di trovare una soluzione al campeggio abusivo. Il sindaco aveva però chiesto il ritiro (ottenuto sulla fiducia) della stessa mozione perché erano in arrivo ordinanze e aree di sosta dedicate. Una seconda area, tra l’altro, è stata prevista all’interno del Puc nella zona di Berchiddeddu. «La realizzazione di una zona di sosta camper in zona Basa e l’inserimento di una area di sosta ad hoc nel Puc a Berchiddeddu sono segnali da parte della amministrazione che accolgo con grande piacere e ottimismo per il futuro – commenta ora Carbini –. Immaginiamo per un attimo se in un fiordo norvegese, o nella foresta nera in Germania, in un ghiacciaio islandese, ci fermassimo a campeggiare con un camper per giorni: sarebbe ovviamente impensabile. Non era più tollerabile dal punto di vista ambientale un turismo distruttivo e irrispettoso, che si insediava in aree di alto pregio ambientale come le zone costiere, i litorali e le spiagge. Non era più accettabile, in virtù del rispetto del decoro urbano della città, che interi villaggi camperistici abusivi si insediassero persino nei parcheggi dei centri commerciali presenti in città. Allo stesso tempo è divenuto imprescindibile creare delle zone camper attrezzate per dare la possibilità ai camperisti virtuosi di vivere liberamente e correttamente il turismo itinerante, che personalmente ritengo sostenibile e ragionevole sul modello europeo del nord, che si integra perfettamente nel contesto naturale e nel rispetto delle norme vigenti, oltreché rappresentare un orizzonte di sviluppo turistico economico da valorizzare e non sottovalutare».

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