La Nuova Sardegna

Sassari Scatta la solidarietà tra porti e Porto Torres si propone come soluzione strategica per la gestione dei materiali di dragaggio del sistema portuale sardo per superare il blocco dei lavori nello scalo marittimo di Olbia. L’iniziativa è del Consorzio industriale provinciale di Sassari: «In questo contesto di criticità per il futuro di uno dei principali porti passeggeri della Sardegna – afferma Simona Fois, presidente del CipSS – , il Consorzio Industriale di Sassari desidera porsi come parte della soluzione, offrendo la piena disponibilità delle proprie infrastrutture e capacità progettuali. È fondamentale evidenziare che, in intesa con l'Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna e il Comune di Porto Torres, è già stata pianificata la realizzazione di una vasta vasca di colmata presso il radicamento della diga foranea del porto industriale. Questo progetto, che rientra tra le azioni strategiche per lo sviluppo futuro del porto, prevede la costruzione di una vasca di 310 mila metri quadrati con una capacità stimata di 2,3 milioni di metri cubi».

Secondo la presidente del CipSS, la vasca di colmata prevista a Porto Torres «è specificamente concepita per ricevere il materiale di escavo, non solo del porto civile di Porto Torres, ma anche da altre attività connesse all'area industriale o comunque provenienti da attività interne o esterne approvate dall'AdSP. La sua realizzazione risolve il problema dello stoccaggio e smaltimento del materiale proveniente dalle attività di escavo dei porti dell'Autorità di Sistema Portuale. Inoltre, il costo di costruzione per mc di tale vasca è assai inferiore rispetto ai costi di conferimento esterno per sedimenti di classe D o E, come quelli del porto civile di Porto Torres, che ammontano a 137 euro a metro cubo».

Come sottolineato dal Presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna, Massimo Deiana, senza vasche di colmata è di fatto impossibile procedere con i dragaggi, indispensabili per l'operatività del porto e per consentire l'attracco alle navi di nuova generazione, come le grandi crociere e i traghetti moderni. La quantità di materiale di scavo più “sporco” da smaltire, stimata tra i 200 e i 250 mila metri cubi, non ha alternative di collocamento al momento, rendendo l'intera operazione impraticabile. E Simona Fois sottolinea che il porto industriale di Porto Torres è pronto e attrezzato per affrontare la sfida della gestione dei materiali di dragaggio che oggi blocca il porto di Olbia. «Mettiamo a disposizione la nostra capacità tecnica e logistica – ha detto ancora Simona Fois – per una soluzione che sia non solo efficace, ma anche sostenibile e in linea con le esigenze ambientali dell'intera Isola».

Poi il riferimento al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e al ministero della Cultura «a considerare la proposta delle future vasche di colmata di Porto Torres come soluzione sistemica per la Sardegna. Una sinergia tra i porti dell'Isola è essenziale per garantire la piena operatività e lo sviluppo economico-marittimo, senza compromettere la tutela del paesaggio naturale. Porto Torres si pone a disposizione come risorsa chiave per sbloccare l'impasse e assicurare che la Sardegna possa continuare a crescere attraverso collegamenti marittimi vitali».