Tempio, 40 gradi in tribunale: non c’è l’aria condizionata
L’impianto è guasto e lavorare è impossibile. I dipendenti pronti a bloccare l’attività
Tempio Camicie, completi, cravatte, toghe: sicuramente non gli abiti più leggeri per l’estate, e il caldo torrido degli ultimi giorni non aiuta affatto. Nel tribunale di Tempio, poi, l’impianto di condizionamento dell’aria non funziona, e così nelle aule di udienza e negli uffici delle cancellerie si lavora in condizioni davvero difficili, con temperature che fanno pensare a veri e propri forni. Magistrati, avvocati, assistenti, cancellieri e personale amministrativo sono costretti a convivere con un caldo intenso e persistente. «Questa situazione rappresenta un rischio per la nostra salute psicofisica» denunciano i dipendenti del Tribunale, che si stanno preparando a scrivere una lettera per sollecitare un intervento urgente. L’impianto di climatizzazione è presente, ma da tempo è fermo per guasti tecnici. Il problema sarebbe già stato segnalato all’azienda manutentrice, che però non ha potuto garantire un intervento immediato, vista la chiamata improvvisa.
Nel frattempo si cerca di mitigare il caldo come si può: ventagli, abiti più leggeri, un consumo continuo di acqua per restare idratati, ma niente riesce a battere il sole che batte sul tribunale per tutta la giornata. Il personale ha quindi richiesto un intervento urgente per garantire condizioni di lavoro dignitose, «altrimenti potrebbe non essere garantita la presenza del personale, con il rischio di rallentamenti o addirittura il blocco delle attività a cui il tribunale è chiamato», spiegano i dipendenti. Il problema del caldo eccessivo negli uffici, nelle aule per le udienze e nelle cancellerie, dovuto a una scarsa manutenzione dell’impianto di condizionamento, si ripete ogni estate. Ma non è ancora tutto: anche durante l’inverno le temperature gelide che si registrano tra i corridoi e le aule del palazzo di giustizia rendono veramente difficile lavorare allo stesso modo.
Il tribunale di Tempio, con una competenza territoriale che copre l’intera Gallura e anche la Costa Smeralda, non è un semplice tribunale di provincia, ma un punto di riferimento per processi importanti, richiamando professionisti da tutta Italia. Una situazione come questa, sottolineano ancora i dipendenti, rischia anche di danneggiare l’immagine stessa dell’istituzione giudiziaria.