La Nuova Sardegna

Olbia

Istituti al collasso

Olbia, scuole superiori troppo strette: la Provincia di nuovo a caccia di aule

di Giandomenico Mele

	Un recente incontro tra Rino Piccinnu e gli studenti del Mossa
Un recente incontro tra Rino Piccinnu e gli studenti del Mossa

Al liceo scientifico Mossa ne servono altre sedici. Impossibile l’ampliamento

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Olbia Mentre la nuova Provincia Gallura Nord-Est Sardegna chiama in causa la giunta regionale per gli 80 milioni di euro, che sarebbero necessari per la costruzione del nuovo polo scolastico degli istituti superiori di Olbia, si torna indietro verso l’unica strada possibile per garantire la logistica per il prossimo anno scolastico: la ricerca di aule. Così il nuovo ente, che ha come amministratore straordinario Rino Piccinnu, non si discosta dalla Zona omogenea e dalla vecchia Provincia di Sassari e con una determinazione avvia la procedura per il reperimento di sedici aule, con nuovi locali da acquisire in locazione e da adibire allo svolgimento delle attività didattiche per il liceo scientifico Mossa.

Cercasi aule. La ricerca riguarda un locale per una superficie di circa 1000 metri quadrati, valutando altresì, in assenza di proposte immobiliari di tali superfici, anche proposte per superfici inferiori. La durata della locazione sarà di sei anni. Come più volte sottolineato dalla Provincia, e dallo stesso Comune di Olbia, i nuovi locali sono necessari perché non è possibile fare nessun ampliamento negli edifici scolastici dei due licei di Olbia, che ricadono in zone HI4 in cui non è consentito mettere nemmeno un nuovo mattone. Attualmente le aule aggiuntive del Mossa sono ospitate al Delta Center, in zona industriale. Il dirigente dell’istituto, Gianluca Corda, come spiega la determinazione provinciale, ha manifestato l’esigenza di spazi adeguati per lo svolgimento delle attività didattiche, con la richiesta di sedici nuove aule per lo svolgimento dei laboratori. Il punto è che quelle del Delta Center, in zona industriale, vengono considerate troppo periferiche rispetto all’istituto di via Campidano, nel centro di Olbia. Questo non vuol dire che il Delta Center smetterà di ospitare aule didattiche, dal momento che, nel caso in cui la Provincia individuasse i nuovi locali e avesse le risorse per le locazioni, comunque quelle della zona industriale potrebbero essere destinate ad altri istituti, come già avviene per gli studenti del liceo musicale. Il consiglio di istituto del Mossa, recentemente, aveva chiesto di avvicinare tutte le aule alla sede centrale, per consentire a tutti gli alunni di utilizzare con maggiore facilità i vari laboratori, migliorati grazie all’utilizzo dei finanziamenti del Pnrr, oltre agli spazi sportivi, e avere maggiore interazione con tutta la comunità scolastica. La Provincia ha già stabilito una stima, basata sulle quotazioni immobiliari dell’ultimo semestre dello scorso anno, in base alle quali per la locazione in zona centrale o semicentrale, si spendono quasi 12 euro mensili a metro quadro. In zona periferica meno di 10 euro. L’immobile dovrà possedere caratteristiche adeguate per un utilizzo scolastico, con aule, bagni, spazi e ambienti accessori tali da garantire il soggiorno di 16 classi, ciascuna di circa 50 metri quadri, per una superficie indicativa complessivamente di 1000-1100 metri quadri. Dovrà essere munito delle certificazioni attestanti la sua idoneità in base alle norme in materia di edilizia scolastica.

Il polo. Il tutto in attesa del nuovo progetto per un polo degli istituti scolastici superiori, che sorgerà in un’area compresa tra la strada alla fine di via Vittorio Veneto e le zone di Pasana e Tannaule, dietro l’ospedale Giovanni Paolo II. Ci sarebbero attualmente a disposizione circa 6 milioni di euro, con la consegna del progetto di fattibilità tecnica ed economica per la realizzazione della nuova sede dell’istituto professionale Amsicora, da costruire in una zona non edificata. In fasi successive, con ulteriori finanziamenti da reperire, saranno poi realizzati in aree vicine altri edifici scolastici, tra i quali le sedi del classico-linguistico Gramsci e dello scientifico Mossa. Il progetto si è basato su una variante allo strumento urbanistico per la riclassificazione dell’area oggetto dell’intervento, una Zona H (zona verde), denominata di rispetto dell’abitato, trasformata in area edificabile.

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