Olbia, parte il piano Pinqua: subito trenta alloggi popolari
La riqualificazione in tre quartieri. A San Simplicio via i vecchi ruderi
Olbia In via Petta hanno acceso le ruspe e tirato su una rete. Nasceranno trenta alloggi di edilizia sociale. Nelle strade attorno a San Simplicio e al passaggio a livello, invece, si montano le transenne e si portano via i rifiuti. Qui saranno abbattuti i vecchi ruderi: al loro posto vedranno la luce aree verdi e videosorvegliate. È il progetto Pinqua che, dopo anni di studio e progettazione, muove adesso i primi passi. Il maxi piano di riqualificazione urbana si presenta dunque ai nastri di partenza con l’obiettivo di cambiare il volto ai quartieri di San Simplicio, Orgosoleddu e Gregorio. In cassa ci sono 19 milioni di euro: un tesoretto con cui il Comune punta a creare parchi urbani, costruire nuove case e cancellare il degrado che fa ormai parte del codice genetico di alcune aree dei tre rioni. Bastianino Monni, assessore comunale all’Urbanistica, è soddisfatto e sottolinea: «Daremo una impronta di tipo europeo a tre quartieri che, da anni, devono fare i conti con problematiche legate alla carenza di case e spazi pubblici e all’assenza di decoro urbano».
I trenta alloggi. Il Pinqua, che sta per Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare, è un bando promosso dal governo all’interno del Pnrr. Per quanto riguarda Olbia, i sub-ambiti sono sette. Uno dei più importanti riguarda la realizzazione di nuovi alloggi popolari. Una bella notizia per la città, visto che sono passati decenni dalla costruzione delle ultime abitazioni di edilizia popolare. Da non dimenticare, poi, il problema legato all’emergenza abitativa, con centinaia di famiglie che faticano a trovare una sistemazione anche soltanto in affitto. I primi trenta alloggi del Pinqua – che saranno circondati da una foresta urbana – nasceranno lungo via Petta, nel grande terreno comunale abbandonato e che, anni fa, era stato intitolato ai Giusti tra le nazioni. Il cantiere è stato appena avviato e le linee architettoniche delle nuove abitazioni saranno di tipo residenziale. E quindi ben lontane dallo stile non proprio moderno delle case popolari presenti in città. «Saranno abitazioni belle, curate e sostenibili dal punto di vista energetico – specifica l’assessore Monni –. Una volta realizzate le nuove case saranno affidate ad Area, che le assegnerà a sua volta alle famiglie che ne avranno diritto».
San Simplicio. Si tratta forse del quartiere – in passato conosciuto come Iovodde – più problematico di Olbia. Soprattutto le strade vicine al passaggio a livello di via Mameli e via Vittorio Veneto. Qui alcuni privati hanno già riqualificato le loro abitazioni, ma il grosso adesso spetta alla mano pubblica. L’amministrazione ha infatti messo nel mirino diversi ruderi privati da decenni abbandonati a loro stessi. Il Comune li ha quindi espropriati: ora sono transennati e pian piano saranno liberati dai rifiuti. Una buona parte sarà demolita per lasciare spazio ai mini-parchi urbani, per portare verde e decoro attorno alla basilica simbolo della città. «Saranno aree verdi, illuminate e videosorvegliate – spiega Bastianino Monni – che renderanno giustizia a un quartiere storico di Olbia, dove i cittadini meritano di vivere in un contesto sicuramente più decoroso». Nello specifico, in questi giorni il Comune sta intervenendo nelle vie Del Piave, Fiume d’Italia, Brigata Sassari e Monte Grappa. Altri edifici, anche di proprietà comunale, invece di essere abbattuti saranno destinati all’edilizia sociale. A sostenere l’azione del Pinqua, sempre per quanto riguarda la riqualificazione di San Simplicio, sarà la trasformazione del vecchio palazzo delle ferrovie di via Vittorio Veneto nella casa dello studente.
Le altre azioni. Ma il progetto Pinqua prevede molto altro. Tutti interventi che saranno avviati nei prossimi mesi nei tre quartieri individuati dal Comune. Uno dei più attesi riguarda il grande terreno abbandonato di via Cimabue, accanto alla scuola elementare di Santa Maria. Qui sarà realizzato un parco urbano con parcheggio