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Turismo e mattoni

Porto Rotondo: abitazioni, alberghi, negozi, verde pubblico. Al via il piano da 20mila metri cubi

di Marco Bittau
Una veduta aerea della darsena di Porto Rotondo
Una veduta aerea della darsena di Porto Rotondo

Presentate 39 osservazioni, mercoledì il voto in consiglio comunale

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Porto Rotondo Trentanove osservazioni presentate, istruite e quasi tutte bocciate in commissione Urbanistica. Si spostano le virgole, ma il progetto di completamento del piano particolareggiato di Porto Rotondo torna in consiglio comunale mercoledì per l’approvazione definitiva, più o meno così come era stato presentato un anno fa. Circa 20mila metri cubi di volumetrie disponibili per abitazioni, alberghi e negozi, ma anche aree verdi, parcheggi e spazi comuni. Il primo firmatario del progetto, Robert Galper Buonomo, imprenditore bolzanino, può accendere il motore delle ruspe perché i cantieri stanno per partire. Dopo sessant’anni, comincia l’era di Porto Rotondo 2. Il piano particolareggiato bis era stato presentato all’attenzione degli uffici comunali di Olbia il 18 luglio dell’anno scorso da parte di Robert Galper Buonomo (il maggior detentore di volumetrie disponibili) e delle società Prn srl, Bfs srl ed Eledia srl, oltre la Marina di Porto Rotondo della famiglia Molinas, titolare del porto turistico e di alcuni alberghi di lusso. Il presupposto è la realizzazione (in altre parole, costruzione) di opere laddove ci sono ancora volumetrie che lo consentono, inutilizzate dal piano particolareggiato originario, datato anni Ottanta.

Volumi disponibili per l’attività edilizia residenziale prima di tutto, ma anche per opere comuni. Il piano Buonomo approvato dal consiglio comunale, infatti, contempla la predisposizione di interventi per la messa in sicurezza idrogeologica, la pedonalizzazione del centro abitato, il completamento delle infrastrutture carrabili, l’incremento del trasporto pubblico locale e, soprattutto delle aree di sosta pubbliche, la riqualificazione e la migliore fruibilità degli spazi pubblici. Insomma, tutta una serie di interventi di pubblica utilità che difficilmente il Comune di Olbia avrebbe mai potuto realizzare di suo senza la disponibilità dei privati con il loro “tesoretto” si volumi edificabili. Naturalmente i titolari dei volumi – Robert Galper Buonomo, ad esempio – fanno impresa e non beneficenza, quindi c’è un prezzo da pagare: il via libera alla costruzione di nuove abitazioni e all’ampliamento di immobili già esistenti. Qualcosa come un centinaio di appartamenti in più, secondo una stima attendibile. Tanto da far parlare di Porto Rotondo 2. 

Sin dal momento della prima apparizione del piano Buonomo negli uffici del Comune di Olbia e nei salotti beninformati di Porto Rotondo, l’anno scorso, la questione ha suscitato una valanga di polemiche e discussioni, anche in consiglio comunale de dove il piano è stato presentato dall’assessore all’Urbanistica Bastianino Monni. Nel borgo il malessere cova sotto la calura estiva, soprattutto tra i residenti del nucleo storico del borgo, interessato all’attività edificatoria. Così dietro il teatro Ceroli potrebbe sorgere un condominio di quattro piani. Allo stesso modo, in due aree in via del Molo sarebbero previsti un condominio di quattro piani e un edificio residenziale. Poi un’area di fronte alla passeggiata del porto dove si prevedono quattro ville con piscina, un’area in via della Marina dove sorgeranno un centro commerciale, uffici e residenze. Infine, un’area in via Belli, oggi coperta da macchia mediterranea. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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