La Nuova Sardegna

Cagliari

Sardegna in fiamme

Sconforto, rabbia, impotenza. Un’agricoltrice di Villacidro in lacrime: «Ho perso tutto, serve prevenzione»

di Ilenia Mura
Sconforto, rabbia, impotenza. Un’agricoltrice di Villacidro in lacrime: «Ho perso tutto, serve prevenzione»

Il devastante incendio che ha raso al suolo centinaia di ettari di terre nel sud Sardegna ha distrutto i sacrifici di una vita di tanti agricoltori: l’appello straziante di Margherita

3 MINUTI DI LETTURA





Cagliari «Camminavo, filmavo… e piangevo. Piangevo senza riuscire a fermarmi. Ho provato sconforto, rabbia, impotenza. Ma anche tenerezza per mio marito, che avrebbe voluto evitarmi tutto questo dolore». 

Margherita, imprenditrice agricola di Villacidro, piange mentre filma il suo pescheto ridotto in cenere dal maledetto incendio che ha raso al suolo ettari e ettari di terre, fra Villacidro e Villasor. Distrutta dal dolore, scatta le foto e piange: gli alberi, le pesche, il suo lavoro, la sua vita. Le lingue di fuoco, dietro le quali potrebbe esserci la mano di qualche criminale – ci sono indagini in corso – hanno mandato in fumo in poco tempo anni di sacrifici. 

«Mi chiamo Margherita – scrive in un lungo post, riportato nella pagina del Comitato per la biodiversità Nebidedda Villacidro –  sono un’agricoltrice sarda. Come tanti altri agricoltori e allevatori del mio paese, Villacidro, ho subito un incendio che ha colpito non solo la nostra comunità ma anche i comuni vicini. Il danno che ho subito riguarda un pescheto. Ieri è stata una giornata infernale: il fuoco ha invaso la mia terra, ma io non ho potuto restare accanto ai miei alberi e ai miei frutti mentre venivano travolti da quelle lingue di fuoco maledette.

Oggi sono potuta tornare, insieme a mio marito, per fare la conta dei danni. Lui, uomo forte, concreto, abituato a vivere la campagna ogni giorno, cercava di rassicurarmi: “Non è così grave”, diceva. Ma lo conosco bene, so che cercava solo di proteggermi, di caricarsi sulle spalle un dolore che è anche il mio.

Ho preso coraggio. Sono scesa dalla macchina con il telefono in mano per documentare tutto. Ho camminato tra i filari, filmando albero dopo albero, frutto dopo frutto. Il fuoco ha accarezzato tutto con mani roventi, lasciando solo cenere e silenzio.

Sì, avrei potuto maledire chi ha causato tutto questo. Ma i criminali sono criminali: di umano hanno ben poco, e non voglio sprecare un solo secondo della mia vita per pensare a loro». 

Dallo sconforto alle domande rivolte alla classe politica: «Voglio porre delle domande alla classe politica che governa la mia regione: Perché ogni anno si ripetono gli stessi errori? Perché non si investono risorse nella prevenzione del territorio? Forse per voi l’ambiente, l’agricoltura, l’allevamento, la tutela dei boschi e la rigenerazione delle foreste – scrive – non sono priorità?»

«Noi operatori agricoli siamo stanchi. Ci sentiamo abbandonati, messi alla prova da eventi che sembrano le piaghe d’Egitto. Ma noi non abbiamo nulla da espiare: lavoriamo onestamente, amiamo la nostra terra, la custodiamo ogni giorno con cura e sacrificio. Noi siamo qui – conclude – ma «la domanda è: voi dove siete?

Primo piano
Sardegna in fiamme

Sconforto, rabbia, impotenza. Un’agricoltrice di Villacidro in lacrime: «Ho perso tutto, serve prevenzione»

di Ilenia Mura
Le nostre iniziative