Esorcismi fai da te al bambino: ora è indagata anche la madre
Sotto accusa la nonna e i genitori in concorso morale
Olbia Bisognava scacciare il maligno che si era impossessato del bambino, diceva la nonna. Che sottoponeva il piccolo ogni giorno a riti di esorcismo per paura di fantomatiche conseguenza nefaste generate dalle forze del male: lo spogliava e lo cospargeva di acqua santa e olio benedetto in ogni parte del corpo, nonostante lui si ribellasse nascondendosi e cercando di sfuggire a quelle pratiche. Lo avrebbe fatto per anni e col consenso, secondo le accuse, di suo padre ma anche di sua madre. Ed è questa la novità inattesa che emerge dalla chiusura delle indagini preliminari da parte della Procura di Tempio sul caso avvenuto in un piccolo paese della Gallura: è stata indagata anche la madre che nel 2023 aveva denunciato i fatti, dando il via all’inchiesta. La donna aveva raccontato di essere stata lei stessa costretta a subire per anni, insieme al figlio, fin da quando il bambino aveva pochi mesi di vita, i riti di esorcismo praticati dalla suocera in prima persona, ma anche con l’aiuto di un sacerdote risultato, poi, essere privo di qualsiasi autorizzazione da parte del vescovo a eseguire gli esorcismi (nei suoi confronti si è proceduto separatamente con richiesta di archiviazione per incapacità di intendere e di volere al momento dei fatti). Da vittima, dunque, è diventata indagata, al pari della suocera e del marito.
Tutti e tre sono accusati di maltrattamenti nei confronti del bambino. Nello specifico, i genitori devono rispondere di maltrattamenti in concorso a livello morale con la nonna, in quanto, secondo la pm Noemi Mancini – titolare dell’inchiesta – erano tutti e due consapevoli dei presunti esorcismi praticati dalla nonna sul nipote e, nonostante lo sapessero, le affidavano tutti i giorni il loro figlio quando andavano a lavorare. Secondo le accuse, per un periodo, la coppia avrebbe anche accompagnato il bambino insieme alla nonna in una chiesa di Sassari dove un sacerdote, in questo caso autorizzato a svolgere riti di esorcismo, praticava sul piccolo preghiere di liberazione dal maligno e benedizioni. Dunque, per la Procura di Tempio, non solo erano consapevoli di quello che faceva la 76enne, ma consentivano anche che ciò avvenisse.
Mesi fa, la mamma del bambino era stata sentita in incidente probatorio dove aveva confermato tutte le accuse nei confronti della suocera e del marito. Aveva raccontato che sua suocera l’aveva convinta che il diavolo si era impossessato di lei e per questo, anche con l’aiuto di un sacerdote, l’avrebbe costretta a sottoporsi per anni a riti di esorcismo e di liberazione dalle presunte possessioni demoniache. Esorcismi fatti anche su suo figlio, fin da quando aveva sette mesi (al momento della denuncia aveva 9 anni) perché, se si fosse rifiutata di sottoporlo ai riti, diceva lei, sarebbe sicuramente morto o avrebbe subito gravi conseguenze a causa degli spiriti maligni che albergavano nel suo corpo. Tra i riti purificatori nei confronti del bambino, anche clisteri forzati, con siringhe piene di acqua benedetta. Ma a conclusione dell’incidente probatorio che si è protratto per due udienza, e di ulteriori accertamenti, la sua posizione è cambiata e anche lei è finita sotto accusa al pari del marito.
Si è, invece, alleggerita la posizione della nonna, a cui, inizialmente, la Procura contestava oltre ai maltrattamenti anche la violenza sessuale in concorso col sacerdote. Secondo le accuse, la 76enne picchiava quotidianamente il bambino, anche senza nessun motivo apparente, e lo obbligava a stare fermo per ore fino all’arrivo della madre. E per scacciare il maligno, lo spogliava e lo cospargeva di olio benedetto in ogni parte del corpo, nonostante lui si ribellasse, nascondendosi e cercando di sfuggire alla nonna. La 76enne e suo figlio sono difesi dagli avvocati Domenico Putzolu e Anna Putzolu, la mamma del bambino è assistita dall’avvocata Edvige Baldino. Il minore è rappresentato dal curatore speciale, avvocata Monica Cazzari.