Due dottori firmano un volantino: «Guardia medica a rischio chiusura»
San Pantaleo, l’appello rivolto ai cittadini: «Fate sentire la vostra voce»
San Pantaleo Un volantino comparso da ieri notte, 1° settembre, in diversi angoli del borgo e rilanciato rapidamente anche sui social ha riacceso l’attenzione sul destino della guardia medica di San Pantaleo. A firmarlo sono stati due dei tre medici in servizio, che hanno scelto la strada della denuncia pubblica per richiamare l’opinione dei cittadini sul rischio che il servizio non riapra più nella sua sede originaria.
«Se vi sta a cuore la presenza di un presidio sanitario locale – scrivono i due professionisti – fate sentire la vostra voce con le figure preposte a rappresentarvi oltre che a protestare con la Asl». Un invito diretto alla comunità, che mette in evidenza una preoccupazione diffusa: «Senza un punto di riferimento sanitario nel borgo, i residenti dovrebbero rivolgersi a Olbia anche per le urgenze minori, con disagi evidenti soprattutto per anziani e famiglie prive di mezzi propri».
La presa di posizione arriva dopo le recenti dichiarazioni della direzione dell’Asl Gallura, che aveva replicato alle critiche parlando di «responsabilità diretta dei medici nella gestione delle richieste di farmaci e materiali sanitari». Una versione che i due professionisti non avrebbero condiviso, tanto da averla contestata in forma privata prima di decidere di rivolgersi pubblicamente ai cittadini.
Diversa la strada scelta dal terzo dottore della guardia medica, che ha preferito il ricorso al tribunale. Assistito dagli avvocati Luca e Gio Mura, ha avviato un’azione legale che riguarda non solo la funzionalità del servizio ma anche un contenzioso sugli stipendi arretrati e sulla regolarità dei pagamenti. «Non è accettabile – avevano spiegato i legali – che un medico si trovi a lavorare senza tutele adeguate e senza una parte delle retribuzioni che gli spettano. È una questione di diritti e di rispetto delle regole».
Il trasferimento della guardia medica di San Pantaleo a Olbia risale ormai a sette mesi fa. Per consentire i lavori di ristrutturazione della sede del borgo, il servizio era stato spostato in un’ala del San Giovanni di Dio. I lavori, secondo il cronoprogramma iniziale, sarebbero dovuti durare tre mesi. Ma da allora le tempistiche si sono allungate e il rientro annunciato non è ancora avvenuto.
Nel frattempo, c’è stato anche il blitz del Nas che, nelle scorse settimane, aveva riscontrato diverse carenze organizzative e logistiche proprio all’interno della guardia medica di Olbia.
La direzione della Asl Gallura, dal suo canto, aveva annunciato di aver concluso gli interventi strutturali e aveva rassicurato sull’imminente ritorno dei tre medici a San Pantaleo. Ma tra volantini, ricorsi e proteste, i dubbi restano forti. In un centro che ha fatto della vocazione turistica un tratto distintivo e che da tempo lamenta anche la mancanza di un medico di base, il timore che il presidio venga ridimensionato o addirittura chiuso è diffuso. Il volantino dei due medici ha dunque riaperto il dibattito, riportando la questione al centro delle conversazioni nella frazione. Ma dopo la diffusione del “messaggio”, la direzione dell’azienda sanitaria ha preferito non replicare.