Il racconto dell’uomo scomparso: «Ecco perché sono scappato»
Dal 21 agosto si erano perse le tracce di Francesco Corda, 64 anni, di Dorgali
Dorgali Francesco Corda ora è più sereno. È a casa dei parenti, circondato dall’affetto dei suoi cari, anche se un ancora po’ spaventato per il clamore suscitato dalla decisione di sparire dai radar della sua famiglia.
«Pian piano, con l’aiuto dei miei cari, sto cercando di superare questo brutto momento. L’importante adesso, è poter raccontare questa brutta esperienza – commenta –. Perché adesso va tutto bene, diciamo che è quasi tutto a posto».
Mentre tutti lo cercavano, lui non se ne era nemmeno reso conto. In questi giorni in cui si era allontanato volontariamente non si era reso conto che per alcuni il suo destino sembrava essere segnato. Nemmeno il rumore dell’elicottero che più volte lo ha sorvolato ha acceso un dubbio nell’animo di Francesco Corda: «No, non mi sono accorto di nulla. Non ho sentito niente. È da un po’ di tempo che lavoravo nelle campagne nella zona di Iloghe, vicino Dorgali, e mi capitava spesso di entrare nelle case coloniche per cercare un rifugio. Questa mattina (ieri, ndc) ero nel casolare di una famiglia di Dorgali, gente che conosco perché li ho aiutati a coltivare l’orto. Alle otto ho sentito che qualcuno cercava di entrare, ho aperto e mi sono trovato davanti il padrone di casa. È stato un momento particolare, quasi imbarazzante – aggiunge –. Poi lui è andato via e ha avvisato il comandante della caserma dei carabinieri di Dorgali, Aldo Satta che è venuto a prendermi. Mi dispiace per i proprietari che sicuramente non si aspettavano di trovarmi dentro la loro casa. Per questo chiedo scusa».
La fuga, dunque, era finita: «A quel punto non potevo che aspettato l’arrivo dei carabinieri. Non potevo più scappare». Francesco Corda aveva scelto di scomparire perché non sapeva come risolvere un problema. Circa un mese, senza il consenso del proprietario aveva preso un auto in presto dall’azienda in cui lavorava, pur non avendo la patente. Ma la scappatelle non era finita bene: «Ho avuto un incidente all’ingresso di Dorgali e l’auto era quasi distrutta – racconta, quasi a volersi liberare di un grosso peso –. Ho cercato di mettermi d’accordo col proprietario dell’auto, senza però riuscirci». A quel punto l’uomo si è sentito crollare il mondo addosso e nonostante sia stato aiutato, in particolare dal genero, non riusciva e trovare una soluzione. La fuga deve essere sembrata la più facile ed è stata scelta. Poi la vita alla macchia, da un casolare all’altro, fino a ieri. Ora che la vicenda sembra aver preso una piega diversa, sembra ritornata anche la serenità. L’incontro con la sindaca di Dorgali e una delegazione dell’amministrazione comunale è stato per lui un incoraggiamento ma soprattutto Francesco Corda ha sentito la vicinanza della sua famiglia e dei suoi cari.