Olbia È finita in tribunale la convivenza impossibile in un condominio di Olbia. A processo per “disturbo del riposo delle persone” una donna di 51 anni, accusata di provocare quotidianamente rumori molesti «al solo scopo di disturbare i propri vicini di casa», ovvero la famiglia che abita al piano di sotto, sbattendo sedie e tavoli, camminando con i tacchi, spostando continuamente mobili, ascoltando musica a tutto volume, passando l’aspirapolvere anche alle 6.30 del mattino e facendo colare l’acqua con detersivi vari nel cortile sottostante mentre lavava il terrazzo. La famiglia, composta da padre, madre e un bambino, si sono costituiti parte civile nel processo.
Ad essere sentita in aula, ieri, 5 settembre, davanti alla giudice Adriana Grandolfo, la moglie del capofamiglia (il quale era stato già sentito nell’udienza precedente), che ha raccontato, tra le lacrime, del comportamento e dei dispetti messi in atto da anni dalla vicina di casa, che starebbero rendendo la vita impossibile a lei e alla sua famiglia, ma anche al resto del condominio. La situazione sarebbe stata anche al centro di assemblee condominiali. Agli atti del processo, certificati medici che attestano come la denunciante soffra di ansia e attacchi di panico. Nei confronti delle 51enne sotto processo, la famiglia ha presentato diverse denunce, a partire dal 2021, quando erano andati a vivere nel condominio di via Sanmicheli, dove hanno acquistato l’appartamento. Subito sarebbe iniziata l’ attività di disturbo della vicina di casa, non solo nelle ore del pomeriggio, durante le quali, secondo le regole condominiali, bisogna fare silenzio, ma anche la notte. Tanto che in diverse occasioni, era stato chiesto l’intervento dei carabinieri. L’imputata è difesa dall’avvocato Tomaso Casula, la famiglia si è costituita parte civile con l’avvocato Abele Cherchi. (t.s.)