La Nuova Sardegna

Tempio I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Tempio Pausania e il servizio territoriale del corpo forestale e di Tempio Pausania, coordinati dal procuratore della Repubblica, col supporto dello squadrone cacciatori di Abbasanta hanno arrestato un uomo nell’ambito di un’indagine che ha portato alla scoperta di una vasta coltivazione illegale di sostanze stupefacenti, nonché al sequestro di ingenti quantità di marijuana e hashish.

L’operazione, eseguita in un’area rurale compresa tra i comuni di Luras e Luogosanto, ha confermato un’attività criminale strutturata finalizzata alla produzione e alla successiva commercializzazione di droghe.

Il personale dell’arma e del cfva ha ispezionato i terreni agricoli in uso al soggetto arrestato, trovandosi di fronte a una coltivazione illegale costituita da oltre 1.200 piante di cannabis indica, disposte su più filari e ben custodite all’interno di un’area di circa 2 ettari. La coltivazione era protetta da un sistema di recinzione elettrificata, comprensiva di paletti infissi nel terreno e cablaggio connesso a un dissuasore per animali, alimentato da una batteria da 100 ah, a dimostrazione della volontà di impedire intrusioni. Due grandi cisterne d’acqua da 5.000 litri ciascuna garantivano l’irrigazione costante delle piante, collegate sia a un pozzo sia a un impianto di irrigazione.

Nel corso dell’accesso agli immobili presenti nella proprietà, i militari hanno trovato un uomo all’interno di uno stazzo, senza alcun titolo per giustificare la sua presenza. Il soggetto ha rifiutato di  aprire la porta, bloccandola dall’interno, i carabinieri sono stati costretti a forzare l’ingresso per procedere al controllo. Sono stati rinvenuti attrezzi da giardinaggio, fertilizzanti, componenti del sistema elettrico perimetrale e appunti manoscritti con istruzioni e annotazioni relative alla cura delle piante. Nel corso della perquisizione sono state inoltre sequestrate notevoli quantità di sostanze stupefacenti, divise tra marijuana in sacchi trasparenti e neri e hashish sia in pezzi che in polvere, per un totale di oltre un chilogrammo.

Particolarmente significativa è stata la scoperta di un’area esterna adibita ad essiccatoio, realizzata mediante spaghi tesi tra supporti verticali, usata per la preparazione dello stupefacente destinato al mercato illegale. Questa circostanza conferma come la struttura fosse parte di un’organizzazione ben organizzata e finalizzata non solo alla coltivazione, ma anche alla lavorazione e alla distribuzione.