La Nuova Sardegna

Sassari

La sentenza

Maxi resort a 5 stelle a La Frana e Baratz: il Consiglio di Stato dice l’ultimo no

Maxi resort a 5 stelle a La Frana e Baratz: il Consiglio di Stato dice l’ultimo no

Respinti i ricorsi dei proponenti Champoluc e Cosarse contro la bocciatura del consiglio comunale

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Sassari I progetti per la realizzazione di due maxi resort a 5 stelle sul litorale sassarese di La Frana e a Baratz non vedranno mai la luce. Almeno, non nei termini proposti dalle ditte Champoluc e Cosarse. Lo ha deciso il Consiglio di Stato, mettendo la parola fine a una lunga e complessa battaglia giudiziaria che ha contrapposto Palazzo Ducale.

Le due imprese avevano impugnato la sentenza del Tar che aveva riconosciuto la legittimità della decisione del consiglio comunale nel 2022 di respingere le proposte, per la loro incompatibilità con le norme urbanistiche comunali e regionali. I magistrati amministrativi di Roma hanno confermato la decisione assunta in primo grado a Cagliari, grande soddisfazione è stata manifestata dall’ex sindaco Nanni Campus, che difese fin da subito la legittimità della scelta dell’assemblea civica. 

I progetti 

Champoluc aveva partecipato a una procedura esplorativa indetta dall’amministrazione di Nicola Sanna, che individuava in alcune aree costiere e dell’agro sassarese le cosiddette Zone F4, da destinare agli insediamenti turistici di lusso. Champoluc, proprietaria dei terreni che si affacciano sui due chilometri di costa fra Porto Palmas e la spiaggia della Frana, aveva proposto un investimento da 150 milioni di euro, che prevedeva la realizzazione di un centinaio di suite a 5 stelle, oltre che di vari edifici destinati ai servizi. La proposta di Champoluc era arrivata insieme ad altre tredici, per ciascuna delle zone identificate nel bando. Fra queste, anche quella della società Cosarse per il compendio Baratz Sud-Villasunta. 

Lo stop

La procedura tecnica si era conclusa con un giudizio molto freddo da parte degli uffici, che avevano respinto cinque proposte e definito le nove superstiti come «astrattamente ammissibili». La scure sui progetti immobiliari è però arrivata con la decisione del consiglio comunale, quando era già insediata l’amministrazione Campus, di dichiarare la procedura esplorativa come «infruttuosa», contestando l’incompatibilità fra le proposte e le normative urbanistiche comunali e regionali.

La guerra Lo scontro fra Champoluc e il Comune ha attraversato vari momenti ad alta tensione, anche al di fuori delle aule giudiziarie. Soprattutto in merito al tentativo, svolto a più riprese da Champoluc, di bloccare, prima con massi, poi con una rete e, infine, con una catena la strada che conduce da Porto Palmas sino alla Frana, dove è in corso un cantiere per il ripristino e la messa in sicurezza della viabilità interna al compendio di circa 100 ettari di proprietà dell’impresa. 

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