Olbia, il polo scolastico si farà: la Regione stanzia 20 milioni
L’amministratore della Provincia Rino Piccinnu: «Grandissimo risultato»
Olbia Prima di lasciarsi alle spalle il palazzo a vetri di via Nanni, Rino Piccinnu ci tiene a mettere in fila tutte le cose fatte nell’ultimo anno. Da lunedì 29 settembre non sarà più amministratore straordinario della Provincia Gallura e così ne approfitta per parlare soprattutto di quello che è uno dei risultati che lo soddisfano di più: il via libera della Regione – arrivato nella serata di mercoledì 24 settembre – al polo scolastico di Olbia con lo stanziamento di quasi 20 milioni di euro. Si tratta dal campus di ultima generazione di cui si parla da anni e che contribuirà in maniera pesante a risolvere il problema del sovraffollamento delle scuole superiori. Il polo vedrà la luce in zona Tannaule, in un vasto terreno poco lontano dalla chiesa di San Michele e dall’ospedale Giovanni Paolo II. Nel dettaglio, la Regione ha stanziato 4,5 milioni di euro per la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica dell’intero campus e oltre 15 milioni di euro per la realizzazione del primo lotto che ospiterà l’istituto Amsicora, attualmente in zona a rischio alluvione. In futuro saranno realizzati altri due lotti per dare una nuova casa sia al liceo scientifico Mossa che al classico-linguistico Gramsci: due scuole anche queste in zona rossa e alla disperata ricerca di aule dove sistemare i propri studenti.
Il polo. Al progetto ci si lavora da anni. A disposizione c’erano anche le risorse del Pnrr – circa 80 milioni – ma l’opportunità era alla fine sfumata anche per via della polemica sulla destinazione iniziale del polo (la zona industriale) che aveva fatto allungare i tempi. Si punta dunque su Tannaule e adesso è la Regione ad aprire la cassaforte, con i soldi che arrivano dal progetto Iscol@, dal piano Psc e dall’accordo Stato-Regione. In prima linea la governatrice Alessandra Todde e gli assessori al Bilancio e alla Pubblica istruzione, Giuseppe Meloni e Ilaria Portas. Negli ultimi mesi, sottolinea Rino Piccinnu con accanto lo stesso Meloni, la Provincia ha lottato con forza per ottenere il finanziamento e far mettere al centro dei piani della Regione il problema delle scuole superiori di Olbia. «Abbiamo portato a casa un risultato importantissimo – commenta Piccinnu –. La Regione ha capito le dimensioni dell’emergenza scolastica in Gallura. Per questo ringraziamo la giunta regionale. Serve una svolta perché la nostra è una Provincia che continua a crescere senza però avere istituti superiori in grado di contenere il numero degli studenti. Il Mossa, il Gramsci e l’Amsicora, problemi di spazi a parte, sorgono in zona Hi4. Grandi problemi li ha anche l’artistico-musicale De André, per il quale abbiamo trovato alcune aule in extremis. Oppure il Deffenu, che ha otto quinte e tredici prime. Questo la dice lunga sulla crescita della popolazione scolastica». Soddisfatto anche Giuseppe Meloni: «Un grazie va a tutta la maggioranza. Non è scontato mettere in campo milioni di euro se non si comprende realmente il motivo dello stanziamento. Abbiamo dato una risposta adeguata e concreta ai problemi della città e in modo particolare delle giovani generazioni».
Verso l’addio. Polo scolastico a parte, Rino Piccinnu ricorda il resto del lavoro svolto nell’ultimo anno, dall’avvio del nuovo ente e a una lunga serie di interventi già realizzati o comunque programmati lungo le strade del territorio provinciale. «Stiamo intervenendo un po’ ovunque» garantisce l’amministratore. Tra i risultati lo sblocco del cantiere di Monte Pino: «Ci siamo riusciti grazie al lavoro svolto insieme all’assessore regionale ai Lavori pubblici Antonio Piu. L’obiettivo è quello di riaprire la strada entro dicembre». Piccinnu resterà in carica fino al 29 settembre, il giorno in cui i sindaci e i consiglieri comunali di tutto il nord est saranno chiamati a eleggere il primo consiglio e il primo presidente della Provincia. La fascia azzurra andrà al sindaco di Olbia Settimo Nizzi, unico candidato alla guida di una lista unitaria.