Omicidio Cinzia Pinna, la madre di Emanuele Ragnedda: «Se mio figlio ha fatto questo merita l'inferno» – VIDEO
Dure parole della donna che è andata a Conca Entosa, a Palau, dove gli inquirenti hanno eseguito un nuovo sopralluogo nella villa in cui la 33enne è stata uccisa
Palau Nicolina Giagheddu, la mamma di Emanuele Ragnedda, l’imprenditore di 41 anni reo confesso dell’omicidio di Cinzia Pinna si è presentata nel pomeriggio di oggi, primo ottobre, a Palau mentre era in corso il sopralluogo dei carabinieri nella villa in cui è stata uccisa la 33enne di Castelsardo. «In questo momento devo essere forte, per tutte le donne». Lo andrà a trovare? Le chiedono i giornalisti «Mai». Lo perdonerà? «Non si possono perdonare certe cose. Non si perdonano. Io ho sempre dato a mio figlio libero arbitrio, ma non vuole dire che sei autorizzato a uccidere, una ragazza, un bambino, un gatto, chiunque, un’anima vivente».
La donna spiega poi perché è andata a Palau. «Sono venuta qui perché Conca Entosa è il mio cuore, Conca Entosa era di mio padre. Ho creduto nel progetto di mio figlio e gliela ho affidata. In questo ho sbagliato».
E ai giornalisti che le chiedono se fosse a conoscenza della vita un po’ sopra le righe del figlio risponde. «Più che sopra le righe». E aggiunge. «No, non l’ho visto. Non ci ho parlato. Solo Dio può parlarci. Se ha fatto quello che ha fatto si merita l’inferno. Una volta un bambino autistico che è venuto qua mi ha chiesto se fosse il paradiso. Gli ho detto: Pensi che sia il paradiso? E mi ha risposto di sì. Lo ha trasformato in un inferno. Beh allora lui si merita l’inferno»