Trovato morto in strada a Sassari: l’esito dell’autopsia
Mario Scarpa era stato trovato senza vita in via Carlo Felice
Sassari È morto a causa di “un’insufficienza cardiorespiratoria acuta da edema della glottide e ulcerazioni esofagee compatibili con ingestione di sostanza caustica”, Mario Scarpa, 53 anni, ristoratore originario di Usini, trovato senza vita venerdì mattina in via Carlo Felice. Lo ha stabilito l’autopsia eseguita nella mattinata di oggi, primo ottobre, dal medico legale Francesco Serra all’Istituto di patologia forense dell’Università di Sassari. L’esame ha confermato che a stroncare l’uomo è stata l’assunzione di un liquido corrosivo, che ha provocato gravi lesioni all’esofago e un edema fatale delle vie respiratorie. A sostegno di questa ricostruzione c’è anche il ritrovamento, nella Mercedes di Scarpa parcheggiata a pochi metri di distanza, di una bottiglia contenente sostanza caustica. Resta da chiarire se l’uomo l’abbia ingerita nell’auto, subito prima di accasciarsi, oppure all’interno dell’appartamento in cui era entrato poco dopo le 6 del mattino e nel quale è rimasto per circa tre quarti d’ora.
Le immagini delle telecamere acquisite dagli investigatori della Squadra Mobile, coordinata dal dirigente Michele Mecca, mostrano Scarpa entrare nel palazzo in buone condizioni, per poi uscirne verso le 6.45 barcollante, già colpito da un malessere violento. Ha percorso a fatica pochi metri fino ad accasciarsi sul marciapiede, davanti a un salone di parrucchiera e a ridosso dei posteggi dell’hotel Carlo Felice, a circa cinquanta metri dalla sua auto. Quando i sanitari del 118 sono arrivati, lo hanno trovato riverso a terra privo di conoscenza. Le manovre rianimatorie si sono rivelate inutili: il cuore del 53enne si era fermato e i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. La persona che abita nell’appartamento è stata ascoltata a lungo e ha fornito la sua versione, ma non è indagata. L’ipotesi ritenuta più verosimile dagli inquirenti è quella di una tragica fatalità, un’assunzione accidentale che ha trasformato un’alba qualunque in un dramma irreversibile. I familiari di Scarpa sono assistiti dall’avvocato Gianluigi Poddighe.