La Nuova Sardegna

Olbia

La città e il mare

Olbia, Isola Manna paradiso dimenticato: il futuro corre sulla pista ciclabile

di Dario Budroni

	La città vista dall'Isola Manna
La città vista dall'Isola Manna

Tra scogli e cespugli c’è una discarica. Il progetto della passerella sul muro della peschiera

4 MINUTI DI LETTURA





Olbia Il palazzaccio che si specchia sul mare e una nave da crociera che sbuca dal verde scuro dei cespugli. È la città di Olbia vista da una delle prospettive migliori. Benvenuti sull’Isola Manna, la più grande di tutte, paradiso fatto di acqua bassa e macchia mediterranea che coltiva il desiderio di essere raggiunta in bicicletta. Se ne parla da anni e il sogno è stato nuovamente tirato fuori dal cassetto: il progetto c’è e ci sono anche le risorse per trasformare il vecchio muro della peschiera in una suggestiva e spettacolare pista ciclabile sul mare. Sarebbe il modo migliore per valorizzare un luogo che merita di essere conosciuto, vissuto e raccontato. Arrivarci, oggi, non è facile: serve una barca con il fondo piatto oppure si può camminare lungo il muraglione della peschiera, accettando di immergere i piedi in acqua per superare i tratti interrotti. Le stesse “procedure” evidentemente utilizzate da chi, sull’Isola Manna, ha alimentato una maxi discarica fatta di scarpe, bottiglie e lattine. Anche qui, in mezzo al mare, nel modo più complicato.

La storia. Deve il suo nome al fatto che è lei l’isola più grande del golfo interno. Un tempo era addirittura abitata e infatti si vede ancora un vecchio rudere. Sono i resti della casa del guardiano della peschiera, per decenni il piccolo grande regno dei pescatori olbiesi: un ampio specchio di mare chiuso da un muraglione di pietra e cemento costruito negli anni Cinquanta tra Mogadiscio e Poltu Cuadu in sostituzione – come ricorda l’esperto di toponimi Simplicio Usai nel suo libro Olòdromu – di una più antica chiusura fatta di fascine di legna e pali piantati nel fango. Qui, insomma, fino a qualche decennio fa si pescava, anche con le reti. Ci lavorava soprattutto la Cooperativa olbiense dei pescatori. Fondata nel 1948, si è estinta pochi anni fa insieme al quartiere di Sa Rughe, lo storico rione dei pescatori oggi totalmente trasformato nell’anima e nell’aspetto per via della progressiva scomparsa degli antichi mestieri e della riqualificazione del lungomare di via Redipuglia.

L’isola oggi. Chiusa la peschiera, l’Isola Manna è pian piano finita nel dimenticatoio. Domina il piccolo arcipelago di scogli e isolotti e resta un luogo quasi irraggiungibile, se non dagli appassionati di storia olbiese e, come è facile intuire, anche dagli abbandonatori seriali di rifiuti. Oltre alla zona trasformata in discarica, anche il resto dell’isola è disseminato di lattine, con qualche angolo che conserva ancora le tracce di bivacchi e ricoveri di fortuna. Per il resto, è la natura a dominare su tutto: il contesto è quasi quello di una laguna, con la città sullo sfondo e decine di isolotti ognuno con una propria storia e un proprio nome. Il più curioso di tutti è forse Su ‘Oe Marinu, che vuol dire bue marino. Un isolotto di granito che, come racconta sempre Simplicio Usai, deve «il suo toponimo al nome locale con cui si identifica la foca monaca che in questo tratto di mare viveva in una colonia numerosa, sempre in competizione con i pescatori per le risorse di pesce».

La pista ciclabile. Per molti è un vero sogno: trasformare il muraglione della vecchia peschiera in una pista ciclabile, con l’obiettivo di collegare i quartieri della Sacra Famiglia e di Poltu Cuadu passando quindi per l’Isola Manna. Diversi anni fa a lanciare l’idea furono i membri del gruppo Facebook “Pista ciclabile Olbia”. Poi il progetto fu più volte inserito ed eliminato dal piano di rigenerazione urbana Iti, che sta pian piano cambiando il volto dell’ansa sud del golfo olbiese. Una idea che sembrava essere definitivamente tramontata ma che, la scorsa estate, è improvvisamente tornata nei piani del Comune, attraverso una modifica al progetto Iti. L’amministrazione punta così a realizzare, «lateralmente ed esternamente» al muro della peschiera, una passerella in legno palificata larga quattro metri. Potrà essere percorsa sia a piedi che in bicicletta. Sempre nell’Iti è prevista anche la riqualificazione della vicina Isola Lepre, collegata alla terra ferma da un piccolo istmo. In progetto percorsi naturalistici e il recupero di un vecchio edificio: diventerà un chiosco bar con annesso un centro di documentazione.

Primo Piano
Meteo

Ultime piogge, poi la svolta: in Sardegna arriva l'Estate di San Martino – Temperature fino a 24 gradi

Le nostre iniziative