Politici in campo, gioca la nazionale italiana dei parlamentari: il capitano è Dario Giagoni
A Santa Teresa la partita di beneficenza per l’associazione “Per piccoli passi Sardegna”
Santa Teresa Lo stadio Mariotti di Santa Teresa ospiterà sabato 11 ottobre alle 10 (ingresso con offerta libera) una partita di beneficenza che vedrà in campo la Nazionale italiana parlamentari e la squadra locale “Per piccoli passi”. L’obiettivo è, appunto, sostenere le attività dell’associazione “Per piccoli passi Sardegna”, che si occupa del trattamento dei disturbi dell’età evolutiva e, in particolare, della disprassia di sguardo, una condizione che influisce sulla coordinazione motoria e sulla deambulazione. Il deputato teresino Dario Giagoni giocherà in veste di capitano. Tra i nazionali anche il deputato romano Andrea Casu, originario di Olbia.
Politici in campo
«La nazionale parlamentari è stata fondata agli inizi degli anni ‘80 con l’obiettivo di scendere in campo per il bene comune e per iniziative benefiche – sottolinea Dario Giagoni –, che uniscono sport, solidarietà e spirito di servizio, al di là di ogni appartenenza politica. Per me è un onore poter guidare questa squadra di colleghi, molti dei quali sardi, in un evento che pone al centro i bambini e le loro famiglie. Tematiche così di alto valore morale e sociale devono vederci uniti, senza bandiere e divisioni. Il nostro compito è quello di promuovere, sostenere e valorizzare chi ogni giorno opera con dedizione per migliorare la vita dei più fragili».
Per piccoli passi
L’associazione “Per piccoli passi”, fondata da Elena Spigno nel 2015, in occasione della partita festeggerà i primi 10 anni di attività. Ha due sedi: una a Santa Teresa e l’altra a Nuoro. «Prima di essere la presidente dell’associazione, sono la mamma di un ragazzo a cui è stato diagnosticato erroneamente l’autismo – spiega Spigno –. Non mi sono fermata e ho voluto portare avanti la mia ricerca».
Così Elena ha girato i reparti di neuropsichiatria infantile italiani, tanto da iscriversi all’università e prendere dei master specifici. «Ho iniziato a studiare optnometria e ottica perché la disprassia parte proprio dagli occhi e da come questi siano in grado di portare le informazioni al cervello – continua Spigno –. Ma ci sono tante piccole difficoltà che, unite insieme, diventano un problema nella vita quotidiana del bambino. Mi sono buttata a capofitto, ho studiato tanto per andare in fondo a questa storia, per aiutare mio figlio. Non potevo far finta di niente e quindi ho cominciato ad andare in più strutture possibili per apprendere ancora di più questa condizione. Giorno dopo giorno, vedevo che mio figlio migliorava e dava segnali positivi. Crescendo ha iniziato a fare atletica leggera diventando campione regionale dei 60 metri. È stato anche convocato alla rappresentativa sarda per partecipare ai campionati nazionali e ora studia negli Stati Uniti. Il mio obiettivo era rendere libero mio figlio».
Elena Spigno ha poi deciso di aiutare gli altri ed è così che è nata l’associazione “Per piccoli passi”. «Nel 2024 abbiamo presentato una proposta di legge per riuscire a modificare la legge 170 che si occupa della tutela dei Dsa – conclude –. Oggi, la disprassia non ha un riconoscimento legale e viene inserita come disturbo della coordinazione motoria ma non c’è un canale diretto per gestirla».
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