La Nuova Sardegna

Olbia

Allarme maltempo

Olbia sott’acqua: strade chiuse e case allagate

di Marco Bittau
Olbia sott’acqua: strade chiuse e case allagate

Dall’alba decine di interventi di soccorso da parte dei vigili del fuoco

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Olbia Prima giornata di pioggia vera ed è subito un bollettino di guerra. Vero che a Olbia non piove mai tanto per dire, però ogni volta sembra una catastrofe. E così è stato anche mercoledì 15 ottobre. Allagate case e strade, interi quartieri in affanno, sottopassi chiusi al traffico, persone chiuse in casa e soccorse dai vigili del fuoco. Momenti di paura a San Simplicio, nelle case popolari di via Roma, nel quartiere Baratta, persino nella parte bassa del corso Umberto, il cuore della città.

Stato di allerta per i vigili del fuoco che già dall’alba sono stati impegnati in interventi di ogni tipo sotto la pioggia battente. Per far fronte alle numerose richieste di intervento il comando di Sassari ha inviato in città il funzionario di guardia per coordinare le attività di soccorso a terra, mentre lo stesso comandante provinciale dei vigili del fuoco, Antonio Giordano, ha sorvolato le aree colpite con un elicottero partito dalla base di Fertilia. Sul posto, oltre alle squadre di Olbia, hanno operato per tutta la giornata i i vigili di Arzachena, Ozieri e Siniscola, più l’apporto di squadre di sommozzatori e soccorso acquatico giunte a Olbia dalla sede centrale.

Tra gli interventi più frequenti ci sono strade e sottopassi allagati, persone bloccate dentro le abitazioni e le attività commerciali, allagamenti di seminterrati e piani terra, dissesti statici. In via Tasso (la zona delle case popolari di via Roma) una donna invalida è rimasta bloccata in casa a causa dell’acqua alta ed è stata soccorsa dai vigili del fuoco per poter andare in ospedale per una visita medica. Soccorso dai carabinieri anche un automobilista rimasto intrappolato nel sottopasso di via Amba Alagi, come sempre allagato.

Emblematico il caso del quartiere San Simplicio. «Una situazione cronica e di difficile soluzione se il Comune o chi per lui non si deciderà a intervenire con lavori strutturali di ripristino o creazione delle condotte per lo scolo delle acque bianche che al momento risultano insesistenti – dice Maurizio Deiana, resaidente in via Brigata Sassari – tanto che, dove i tombini ancora funzionano e non sono crollati, come davanti a casa mia, sono comunque collegati alle condotte fognarie mentre dovrebbero avere un loro percorso separato». «Così succede – aggiunge – che ogni volta che piove abbondantemente tanti cittadini, i più fortunati, si ritrovano “sequestrati in casa”, senza uscire né rientrare, a meno che non si voglia guadare il fiume di mezzo metro d’acqua in cui si trasformano le strade. I meno fortunati, invece, hanno l'acqua in casa come la signora che abita vicino a me, in via IV Novembre. Si parla di riqualificazione del quartiere ma sia dalle comunicazioni ufficiali che dalle indiscrezioni non si prevedono interventi sulle infrastrutture, fognarie o di scolo delle acque bianche. Il Comune di tutto si occupa, e fa bene, tranne che delle esigenze basilari dei cittadini che non abitano dentro le "mura" del centro storico a traffico limitato o sul lungomare che deve fare da biglietto da visita per la città. Va bene tutto, ma tra i tanti sprechi, anche di denaro, mi sembra il minimo garantire ai cittadini che ogni volta che piove non debbano stare rinchiusi in casa oppure attraversare un fiume per potervi far ritorno».

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