Comincia il Festival dell’aerospazio: «Nel menu space food anche la fregula sarda»
Incontri, mostre e laboratori: ecco tutti i dettagli dell’evento e i nomi degli ospiti
Olbia Dalle navi romane alle navicelle spaziali. Per tre giorni il museo archeologico diventa un incubatore di futuro. Studenti che esplorano il cosmo, imprese e ricercatori che illustrano gli ultimi sviluppi, astronauti che raccontano come si vive in assenza di gravità: il Festival dell’aerospazio apre le sue porte con l’obiettivo di far capire che l’universo non è poi così lontano dalla vita di tutti i giorni. Perché la materia è ampia e raggruppa una infinita serie di studi, tecnologie e specialità. Basti pensare alla fregula sarda, che sarà presto inserita nei menù per gli astronauti in missione. Ma parlare di aerospazio significa soprattutto creare nuove opportunità di sviluppo e di occupazione. Anche in Sardegna, solo apparentemente così lontana dal Kennedy Space Center o dal cosmodromo di Bajkonur. Insomma l’isola, con l’evento olbiese, si posiziona sulla rampa di lancio e fino a sabato 18 ottobre ospiterà incontri, mostre, laboratori e conferenze tematiche. Merito di Astec, cioè l’Aerospace technology education center fondato a Olbia da Marilisa Pischedda. Una realtà sempre più importante anche dal punto di vista della divulgazione scientifica che organizza il festival in scena al museo insieme a Comune, Regione, Cipnes e UniOlbia.
Il festival. Inaugurata nella mattinata di oggi, giovedì 16 ottobre, la terza edizione del festival proseguirà fino a sabato. Tutto gira attorno a scienza, economia e divulgazione. In particolare, quest’anno, si parla di spazio e blue economy, di cibo nello spazio e del ruolo della Sardegna nello sviluppo aerospaziale. Sono già centinaia le persone, tra cui numerosi studenti, che hanno visitato gli spazi espositivi e preso parte alle diverse iniziative. Questi i numeri: 101 laboratori didattici, 11 conferenze e 3 mostre di astrofotografia e space food, più l’esposizione della tuta di un astronauta. Poi una grande area espositiva che mette in relazione aziende, start-up, enti di ricerca e università. «Tre anni fa non ci avrei creduto – commenta Marilisa Pischedda di Astec –. La sfida era grande e oggi stiamo raccogliendo i frutti, illustrando a tutti anche quelle che sono le potenzialità del nostro territorio». Soddisfatta anche la vicesindaca Sabrina Serra: «Tre anni fa abbiamo iniziato con un’edizione quasi sperimentale. Oggi siamo qui con una terza edizione ricca di appuntamenti, con Olbia che conferma di saper credere e investire su eventi che aprono le porte all’innovazione. Si tratta di un appuntamento capace di dare anche stimoli per il futuro professionale». A Olbia, per il taglio del nastro, anche l’assessora regionale al Lavoro Desirè Manca: «Noi guardiamo a una formazione professionale del 2025, non più legata a leggi e metodi degli anni Settanta. Nella programmazione e formazione pensiamo al futuro, incentivando i giovani a specializzarsi in settori strategici come quello dell’aerospazio». E del ruolo della space economy nel contesto produttivo locale hanno parlato anche Livio Fideli, presidente del Cipnes Gallura, e Pietro Esposito, segretario generale della Camera di commercio di Sassari. Tra gli interventi di oggi anche quello di Giacomo Cao, presidente del Distretto aerospaziale della Sardegna, che si è soffermato sulle tecnologie che porteranno l’uomo su Marte.
Gli astronauti. Il festival proseguirà domani (17 ottobre) a partire dalle 10 con la prima conferenza della giornata. Di pomeriggio forse gli appuntamenti più attesi dell’intera manifestazione: alle 15 il collegamento con il Centro di addestramento astronauti dell’Esa, mentre alle 16 l’incontro con l’astronauta Roberto Vittori, che è stato tre volte nello spazio. Sabato mattina, alle 10, si parlerà di Einstein Telescope, mentre alle 11.30 di aerospazio in Sardegna.