Avrebbero chiesto 170mila euro di interessi a un imprenditore: la Procura chiede 7 e 6 anni di carcere
Olbia, i fratelli Galizia e Guglielmo Coronas sono accusati di usura ed estorsione
Olbia Sette anni di reclusione per Umberto Galizia e Guglielmo Coronas e 6 anni per Marco Galizia. Sono le richieste di condanna formulate dalla pm Noemi Mancini per i due fratelli di Pozzuoli e un olbiese, a processo nel tribunale di Tempio per usura ed estorsione ai danni di un imprenditore. Secondo l’accusa Umberto Galizia avrebbe prestato dei soldi, 130mila euro, all’imprenditore olbiese che versava in gravi difficoltà economiche, applicando tassi usurari. La presunta vittima sarebbe stata minacciata più volte anche di morte dai fratelli Galizia e da Coronas che svolgeva un ruolo da intermediario, perché restituisse i soldi, pretendendo da lui ulteriori 170mila euro per interessi. Nel gennaio 2014 era scattato l’arresto da parte dei carabinieri. Sentito in aula per due volte – la prima aveva detto di non ricordare molti fatti perché si era sottoposto a terapia ipnotica per rimuoverli, la seconda, aveva risposto alle domande protetto da un drappo nero per evitare di essere visto dai presenti – l’imprenditore aveva raccontato di aver conosciuto i due fratelli per il tramite di Coronas, di essere andato a Pozzuoli e di essersi fatto prestare una somma di denaro e di essersi accorto mentre contava i soldi di essersi messo nei guai perché gli era sembrato di vedere che Umberto Galizia fosse armato. Aveva detto di aver ricevuto minacce nel momento in cui, per problemi economici, non riusciva più a far fronte agli interessi. A oltre dieci anni dai fatti, il processo si avvia ora alla conclusione. Nella prossima udienza fissata per il 26 novembre sono previste le arringhe difensive, la sentenza è attesa per il 10 dicembre. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Angelo Merlini, Giovanni Azzena, Rosario Cristiano, Antonio di Marco. (t.s.)