La Nuova Sardegna

Olbia

Corte d’assise

Badante sotto accusa svanita nel nulla, il difensore: «La Corte la rintracci, non sa del processo»

Badante sotto accusa svanita nel nulla, il difensore: «La Corte la rintracci, non sa del processo»

Calangianus, è accusata di aver chiamato i soccorsi in ritardo contribuendo a causare la morte dell’anziano che assisteva

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Calangianus «Chiedo alla Corte che disponga le ricerche dell’imputata. Si sta celebrando in Assise un processo con accuse pesanti nei confronti di una persona, straniera, senza che lei lo sappia. Non sappiamo neppure se sia viva. Aveva ricevuto solo l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, poi, più nulla. Un imputato dev’essere messo a conoscenza del processo». A formulare la richiesta è stata, oggi 28 ottobre, l’avvocata Oriana Erittu, difensore di Maria Plugariu, 60 anni, romena, accusata di abbandono di incapace e omissione di soccorso, con l’aggravante di aver contribuito a causare la morte dell’uomo che assisteva, diventato col tempo il suo compagno. Di lei si sono perse le tracce fin dal 2022. La donna potrebbe essere ritornata nel suo paese. Cesidio Cugini, 77 anni di Calangianus (fratello dell’ex consigliere regionale Renato Cugini), era stato soccorso dagli operatori del 118 che lo avevano trovato disteso sul pavimento della camera da letto agonizzante, con evidenti ecchimosi sul volto e sul torace. Era il 5 ottobre del 2020. Maria Plugariu aveva detto ai soccorritori che lei stessa aveva chiamato, che due giorni prima era caduto nella vasca da bagno, procurandosi quelle ferite. Il pensionato era stato ricoverato all’ospedale di Nuoro dove era morto il 21 ottobre, diciotto giorni dopo quella caduta.

Secondo la Procura di Tempio, la donna non avrebbe provveduto alle cure del pensionato, affetto da varie patologie, tra le quali demenza senile e difficoltà motorie, contribuendo a provocarne la morte con la sua condotta omissiva, avendo chiamato i soccorsi in ritardo. Oggi all’apertura del dibattimento, il suo difensore ha rimarcato di aver perso le tracce della donna da anni. «Non sa che deve affrontare un processo», ha detto. La pm Sara Martino ha contestato la richiesta del difensore, ritenendo, sulla base di documentazione consegnata alla Corte, che il processo si potesse svolgere regolarmente. Anche l’avvocato Giuseppe Corda, che assiste uno dei figli della vittima che si è costituito parte civile, ha contestato la richiesta del difensore dell’imputata. La Corte presieduta da Massimo Zaniboni, dopo una breve camera di consiglio, ha deciso di riservarsi. Nella prossima udienza fissata per il 9 dicembre, scioglierà la riserva, decidendo se sospendere il processo e disporre la ricerca della badante, o proseguire. (t.s.)

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