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Olbia, il museo verso il rilancio: arrivano regolamento e biglietto d’ingresso

Olbia, il museo verso il rilancio: arrivano regolamento e biglietto d’ingresso

Gli ultimi passaggi in giunta e in consiglio comunale: la gestione affidata all’Aspo

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Olbia Dalle parti dell’isola di Peddone si comincia a voltare pagina. In realtà ci si lavora da anni, ma è adesso che si chiudono le ultime pratiche che consentiranno alla struttura in mezzo al mare di diventare un museo a tutti gli effetti. L’obiettivo finale è l’inserimento nel sistema museale nazionale e nell’albo regionale dei luoghi della cultura. Per questo la giunta ha appena approvato quelle che saranno le future tariffe di accesso al museo. Dal 2004 fino a oggi, infatti, per visitare le sale espositive non si è mai pagato un solo euro. Un passaggio – quello nell’ultima giunta – strettamente collegato alle delibere che saranno discusse nel prossimo consiglio comunale, convocato dal presidente Marzio Altana per il 4 novembre. All’ordine del giorno, infatti, è stata inserita l’approvazione del nuovo regolamento del museo e soprattutto l’affidamento della gestione all’Aspo, la municipalizzata che ha ormai in mano la quasi totalità dei servizi comunali. Passaggi decisivi che permetteranno alla città di esporre il suo importante patrimonio archeologico in un museo finalmente adeguato.

Le tariffe. A presentare la delibera con le tariffe, che saranno applicate quando prenderà il via la gestione Aspo, è stata l’assessora alla Cultura Sabrina Serra. Si punta anche su una “alleanza” con la necropoli di San Simplicio, anche questa gestita dall’Aspo. Il biglietto cumulativo (museo più necropoli) sarà così di 10 euro, mentre il ridotto di 8. Il biglietto singolo per il museo costerà 8 euro (6 il ridotto), mentre per la necropoli si pagherà 5 e 4 euro. Le riduzioni sono state previste per le scolaresche. Ingresso gratuito, invece, per bambini fino ai 7 anni, persone con disabilità e un accompagnatore, guide e interpreti turistici, personale del ministero della Cultura, studenti e docenti del settore e giornalisti. «L’atto si inserisce nel percorso di valorizzazione e promozione del patrimonio storico e culturale cittadino, per rendere i luoghi della cultura più accessibili, sostenibili e integrati nel tessuto sociale ed educativo della città – spiega l’assessora Serra –. L’introduzione di tariffe chiare e uniformi, accompagnate da agevolazioni e gratuità per scuole, famiglie e categorie speciali, rappresenta un passo importante verso una gestione più moderna e sostenibile. Inoltre abbiamo voluto incentivare la visita congiunta del museo e della necropoli, due siti che raccontano in modo complementare la storia di Olbia. Il biglietto cumulativo nasce per offrire un’esperienza culturale completa che unisce identità, conoscenza e valorizzazione del territorio. Il nostro obiettivo è rendere la cultura sempre più accessibile. Vogliamo che il museo e la necropoli diventino luoghi vivi di conoscenza con una particolare attenzione ai giovani e alla didattica».

Lungo percorso. Inaugurato 21 anni fa, il museo si presenta come un edificio all’avanguardia soprattutto dal punto di vista architettonico. Per via di una lunga serie di problematiche, però, la struttura non è mai riuscita a diventare un vero e proprio museo, quindi con bigliettazione e inserimento nei circuiti regionale e nazionale. Sono sempre mancati i requisiti previsti dalla legge. La gestione diretta del Comune è comunque riuscita a tenere le porte aperte e, insieme alla Soprintendenza, a mettere in mostra alcuni dei numerosi reperti trovati nei decenni nel sottosuolo olbiese. Ci sono anche due navi romane: solo una piccola parte di un patrimonio considerato unico al mondo. Il resto delle navi è invece conservato dalla Soprintendenza, anche se buona parte dei reperti, come mostrato da una recente inchiesta della Nuova Sardegna, era stato abbandonato per anni sotto il sole e sotto la pioggia. Da diversi mesi le sale espositive del museo sono chiuse per via di alcuni interventi. Lavori che seguono quelli messi in campo negli ultimi anni, come la messa a norma del ponticello esterno e degli impianti di areazione e la realizzazione di una nuova pavimentazione. (d.b.)

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