La Nuova Sardegna

Olbia

Istruzione

Scuola, la Gallura è compatta: «No agli accorpamenti, il nord est ha già dato»

di Dario Budroni

	Il nuovo consiglio provinciale
Il nuovo consiglio provinciale

Dimensionamento, la Provincia contro ulteriori tagli: negli ultimi anni quattro istituti hanno perso l’autonomia

3 MINUTI DI LETTURA





Olbia La situazione non è certo delle migliori. Tra istituti sovraffollati, dirigenti con l’agenda stracolma e piccoli centri a rischio spopolamento, da queste parti si avrebbe bisogno di qualche potenziamento in più. E quindi non di ulteriori tagli. Per questo la nuova Provincia, in quello che è uno dei suoi primi atti, si fa portavoce delle volontà dei sindaci e chiede alla Regione di evitare, in Gallura e nel Monte Acuto, qualsiasi tipo di dimensionamento scolastico. Negli ultimi anni sono stati messi in campo già quattro accorpamenti e non è il caso di andare oltre. Oggi, 30 ottobre, il consiglio provinciale ha così votato all’unanimità la proposta da inviare a Cagliari, con la speranza che la sforbiciata, alla fine, non tocchi neanche una autonomia del nord est. Il ministero ha infatti chiesto alla Regione nove accorpamenti entro domani e la Provincia, sentiti tutti i sindaci, ha risposto con un secco no, chiedendo, insomma, che il numero delle istituzioni scolastiche resti invariato. E visto che in Gallura il contesto appare piuttosto complicato, la Provincia ha anche istituito un osservatorio scolastico con l’obiettivo di monitorare la situazione e guidare al meglio le scelte future.

No ai tagli

 Tutti d’accordo. I dieci consiglieri chiedono di non indebolire ulteriormente l’organizzazione attuale. Nella proposta di delibera, presentata dal presidente Settimo Nizzi, è stato anche ricordato che il nord est, a differenza di altri territori, negli ultimi due anni scolastici non ha beneficiato delle deroghe previste dalle nuove leggi, ma ha dovuto addirittura fare i conti con la riduzione delle autonomie. Si pensi al liceo De André accorpato al liceo Dettori. Per quanto riguarda le esigenze dei singoli Comuni, emerge quella di Olbia, che domanda la deroga alla creazione di nuovi istituti comprensivi per via dell’alto numero di studenti, in attesa almeno che vengano completati i vari plessi scolastici attualmente in costruzione. Olbia ha anche chiesto il mantenimento delle sedi di Berchiddeddu, San Pantaleo, Rudalza e Porto Rotondo e l’attivazione del tempo pieno, a partire dal prossimo anno, nelle elementari di via Nanni e Poltu Cuadu. Solo il Comune di Santa Teresa ha proposto l’accorpamento del comprensivo Magnon a quello di Palau, ma limitatamente ai plessi con sede nel paese vicino. L’amministrazione di La Maddalena, invece, ha chiesto di confermare il suo istituto comprensivo.

L’osservatorio

Sempre oggi il nuovo Consiglio della Provincia ha dato il via libera all’istituzione di un osservatorio scolastico. Ne faranno parte anche Comuni, dirigenze e sindacati. L’obiettivo è monitorare il sistema dell’istruzione e programmare ogni decisione sulla base dei dati acquisiti, per migliorare la funzionalità e la sicurezza nelle scuole. «È uno strumento utile – dice il capogruppo Francesco Lai – che ha lo scopo di condividere ogni tipo di scelta». Come è noto, è l’edilizia scolastica uno dei tasti dolenti della Gallura, soprattutto per quanto riguarda le superiori. Basti pensare alla città di Olbia, dove la Provincia è costretta ad affittare ulteriori locali perché le sedi centrali sono sovraffollate. Tre importanti istituti (Gramsci, Mossa e Amsicora) si trovano inoltre in zona a rischio alluvione. In futuro saranno trasferiti nel campus che sarà costruito in zona Tannaule.

Primo piano

Sardegna

Alta tensione Regione-Rwm, gli abitanti di Domusnovas difendono la fabbrica di bombe

Maltempo

Allerta temporali in Sardegna, ecco dove pioverà –LA MAPPA

Le nostre iniziative