La Nuova Sardegna

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La storia

Il carnevale di Tempio arriva all’università: giovane lurese gli dedica la tesi di laurea

di Mirko Muzzu

	Valeria Pirisinu dopo la laurea e, a fianco, il rogo di Re Giorgio
Valeria Pirisinu dopo la laurea e, a fianco, il rogo di Re Giorgio

Valeria Pirisinu ha analizzato il rito e spiegato il significato sociale

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Tempio Il Carnevale di Tempio diventa una tesi di laurea. È stata Valeria Pirisinu, con il suo percorso in Beni culturali, a portare il Carrasciali Timpiesu dentro l’aula magna del Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione dell’Università di Sassari. Lo ha fatto lo scorso 10 ottobre discutendo, con il professor Cristiano Tallè, una tesi in Antropologia culturale dal titolo “Il carnevale di Tempio Pausania come fase liminale e rito di inversione sociale: uno studio antropologico”. «Volevo dimostrare che il carnevale è una cosa seria e importante, di cui si può e si deve parlare anche in ambito accademico» spiega Pirisinu, che racconta il suo legame con la manifestazione: «Sono di Luras, conosco il carnevale sin da bambina, poi il liceo a Tempio e la scoperta del carnevale “da grande”. Ma è stato quando ho incontrato Tore, il mio compagno, che ho capito davvero quanto lavoro ci sia dietro: mesi di preparativi, passione e impegno». Tore Siazzu, compagno di Valeria, è infatti il capogruppo di Quelli del Karnevale, uno dei gruppi storici del carnevale tempiese.

Dalle pagine della tesi, attraverso i paradigmi dell’antropologia culturale, emergono i significati più profondi del Carrasciali Timpiesu: rito di passaggio, fase liminale in cui l’individuo cambia condizione, e rito di inversione sociale, dove le regole quotidiane si ribaltano, il povero diventa re e il ricco si spoglia dei suoi privilegi. Il rogo di Re Giorgio, che conclude la Sei Giorni, segna simbolicamente la fine del tempo sospeso e il ritorno all’ordine. «È stato un lavoro complesso, in cui non ho potuto dare nulla per scontato – racconta la neodottoressa. –. Sono partita dalla storia del carnevale, dalla sua etimologia e dai riti più antichi. Ho analizzato i carnevali sardi arcaici come quello di Mamoiada e quelli equestri di origine spagnola come la Sartiglia di Oristano, mettendo in evidenza le differenze con il nostro carnevale allegorico. Ho raccontato anche le parti che non si vedono, come la costruzione dei carri, un lavoro lungo che inizia mesi prima».

Il lavoro comprende 5 interviste ai protagonisti del carnevale tempiese, un’ampia raccolta di foto e una rigorosa metodologia di ricerca. «Ho voluto far raccontare a loro gli aspetti più autentici di quello che considero un vero rito collettivo» spiega Pirisinu. L’obiettivo, sottolinea, era unire la conoscenza accademica alla partecipazione emotiva, dare dignità di studio a una tradizione che ogni anno coinvolge l’intera comunità. Sul Carnevale di Tempio si è scritto molto, soprattutto in chiave storica, ma mancava uno studio di taglio antropologico sul presente. Un primo approccio era arrivato nel 2023 con il convegno “Carnevale Tempiese: il mondo al rovescio”, promosso da Isre e Comune di Tempio, che vide tra i relatori l’antropologo Pietro Clemente e l’artista Simone Sanna. Con la sua tesi, Valeria Pirisinu ha compiuto il primo vero studio accademico sul Carrasciali Timpiesu contemporaneo, restituendo alla festa più amata della Gallura anche la dignità di oggetto di ricerca scientifica e di espressione culturale viva, capace di raccontare l’identità di un intero territorio.

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