La Nuova Sardegna

Olbia

La replica

Abbanoa: «A Buddusò l’acqua della rete è potabile. Infiltrazioni causate da privati»

Abbanoa: «A Buddusò l’acqua della rete è potabile. Infiltrazioni causate da privati»

Il gestore risponde sul caso della contaminaziona in un quartiere

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Buddusò Abbanoa chiarisce la propria posizione sul caso dell’acqua contaminata a Buddusò e afferma che «l’acqua immessa nella rete cittadina, proveniente dal potabilizzatore di Sos Canales e accumulata nel serbatoio comunale, è potabile ed è a norma. La presenza di idrocarburi riguarda esclusivamente il quartiere di Sant’Ambrogio e non il resto del centro abitato e le verifiche condotte indicano che l’’immissione in rete è dovuta ad attività di privati».

Secondo Abbanoa si tratta di «un fenomeno locale e circoscritto ad alcuni punti e per questo abbiamo chiesto al sindaco di limitare il perimetro dell’ordinanza esclusivamente alla zona e di non estenderlo a tutto il centro abitato». Il quartiere Sant’Ambrogio ha un unico punto di ingresso dalla rete principale, in piazza Kennedy, che non presenta alcuna anomalia e che di fatto isola l’area dalle altre sottoreti cittadine. «Un elemento che - spiega il gestore - ha consentito di localizzare rapidamente il tratto interessato e di escludere un coinvolgimento della rete principale. Abbanoa sottolinea inoltre che la natura disomogenea della presenza di idrocarburi nei vari punti del quartiere è compatibile con un apporto esterno avvenuto in maniera localizzata».

Per ricambiare l’acqua, la società ha effettuato flussaggi straordinari e annuncia «che le indagini proseguono a 360 gradi per ricostruire con precisione la dinamica dell’episodio e rimuovere definitivamente la causa della contaminazione. Nel frattempo, tecnici e operatori continuano i monitoraggi e gli interventi nella zona, mentre sono in corso ulteriori analisi per verificare l’evoluzione del fenomeno nei singoli punti della rete interna al quartiere».

La replica di Abbanoa arriva dopo una settimana di allarme crescente. Il sindaco Massimo Satta aveva definito la situazione «inaccettabile» e ricordato l’ordinanza del 6 novembre, che vieta qualsiasi utilizzo dell’acqua della rete comunale, sollecitando al gestore analisi aggiornate, verifiche tecniche e soluzioni immediate per riportare alla normalità l’erogazione idrica.

Poi sono intervenute anche le minoranze consiliari parlando di «grave situazione sanitaria e ambientale» e chiedendo un incontro urgente con Abbanoa e una verifica straordinaria della rete da parte della Regione, alla luce delle numerose segnalazioni di acqua torbida e odori anomali raccolte nel quartiere di Sant’Ambrogio. Ora, con la precisazione di Abbanoa, resta da chiarire quale attività privata avrebbe originato la contaminazione e quando potrà rientrare l’emergenza.

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