Michela Imperio: «Gareggio per ricordare mio papà»
La figlia di Nicola, campione di Rally: «Sarò in auto insieme a Miki Biasion»
Olbia «La promessa era che appena avrei tolto la corona d’alloro, avrei rimesso il casco». Mantenuta. Tanto che per tornare nell’abitacolo ha scelto «l’occasione migliore possibile». Michela Imperio, 24 anni, nel fine settimana sarà a bordo insieme a Miki Biasion, mito italiano del rally nel mondo. Insieme, affronteranno le salite e lo sterrato della Cronoscalata di Tandalò.
Lui al volante, lei con gli appunti tra le mani, con la mappa dei tracciati e le note, da ottima navigatrice. D’altronde, il mestiere l’ha imparato bene da quando era una bambina. Dal navigatore migliore che la Sardegna abbia conosciuto. Il padre, Nicola Imperio, dentro l’abitacolo ha visto trofei su trofei, fuori è stato un precursore per il rallismo sardo. Ormai fanno cinque anni dalla sua scomparsa, il 20 novembre 2020, vittima di Covid.
Però gli appassionati dei motori non lo dimenticano, tanto che pure l’evento per assegnare il titolo di “re di Tandalò”, a Buddusò, si gareggia in memoria di Imperio.
«La figura del navigatore? Nel mio immaginario, fin da piccola, è sempre stato il cervello della macchina, quello che gestisce il cronometro, le note, gli aspetti burocratici. Uso le parole di papà: per salire in auto ci vuole un po’ di paura, però navigare significa fare squadra e fidarsi. Quella paura non la devi perdere, è normale averla anche alle prime curve: poi succede qualcosa di magico».
Michela, che appena tre settimane fa si è laureata in Giurisprudenza a Bologna, pensa e parla in fretta, anche per evitare quei silenzi fastidiosi tra una frase e l’altra che portano a commuoversi. Pochi giorni fa, alla presentazione della manifestazione organizzata da Tandalò motorsports e Drivevent adventure, ha annunciato con il microfono che avrebbe fatto parte delle manche sterrate a bordo di un’auto da rally.
Spiega: «Ho iniziato a correre nel 2021 con Daniele Griotti, pilota con cui mio padre ha vinto dei campionati italiani, ma l’unica gara a cui partecipo è questa di Tandalò – dice con voce dolce Michela –. L’atmosfera e le persone coinvolte per me sanno di casa, e poi sarà anche perché si tiene in questo periodo dell’anno, e rende il ricordo di mio papà delicato e bello».
Il sogno condiviso tra padre e figlia, svela, era «gareggiare insieme, fare l’equipaggio Imperio-Imperio». Rimane un pensiero fisso: «Sì, bisognava aspettare che compissi 18 anni e prendessi la patente, il rammarico più grande è che avremmo potuto farlo quell’anno lì», dice, e cioè proprio quel 2020 che invece ha portato via il grande navigatore gallurese – era originario di Luogosanto – all’età di 63 anni. Quindi si è ripresentata da sola dal 2021 in poi, tranne nell’edizione passata. «Stavo studiando, ero presa dall’ultimo anno dell’università».
Ma adesso, come simpaticamente dice lei, tolta la corona d’alloro, sulla testa può rimettere il casco. «Il primo ricordo di mio padre? Avevo 8 anni, era al Rally legend di San Marino. Che effetto mi ha fatto? Entusiasmo, tanto, da quel momento ho iniziato a dire di voler fare la giornalista sportiva perché volevo scrivere di lui».
Adesso finisce che i giornali scrivono di lei e di tutti gli altri piloti, sarà così anche nel week-end dove a Buddusò si accenderanno i motori. Più di cento i partecipanti dall’isola, dal resto d’Italia e dall’estero. Si gareggia con auto da rally, 4x4, kart cross. Tutti a caccia del tempo più basso per aggiudicarsi il titolo di campione, anzi re. «Biasion? Era il modo migliore per tornare, ci conosceremo venerdì durante le ricognizioni, sarà emozionante, non voglio fare una brutta figura». Michela Imperio poi consegnerà, come da nuova tradizione, il premio al miglior navigatore. «Ogni volta che mio papà viene ricordato è commovente. Fare memoria significa non dimenticare, e nello sport vale molto».
