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La sensibilizzazione

Tutti i pericoli della droga: la polizia ne parla con gli studenti

Tutti i pericoli della droga: la polizia ne parla con gli studenti

Ad Arzachena l’incontro con 150 alunni. Dal palco la testimonianza di don Antonio Coluccia

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Arzachena Non una lezione frontale ma un viaggio nell’animo umano. Testimonianze, dialogo, riflessioni: 150 studenti dell’Ipsar Costa Smeralda e del liceo Falcone e Borsellino sono stati i protagonisti di un seminario della polizia, organizzato dalla Questura di Sassari, sul tema delle dipendenze giovanili. Numerosi i relatori intervenuti dal palco dell’Ama. A cominciare da don Antonio Coluccia, da anni impegnato nella lotta contro la mafia e contro le dipendenze. Il sacerdote ha portato la propria testimonianza di impegno e di rinascita, suscitando nei giovani profonde riflessioni sull’argomento. Presenti all’incontro di Arzachena anche Antonio Pignataro, dirigente generale della polizia di Stato e consulente della presidenza del Consiglio dei ministri per il Dipartimento politiche antidroga, Paolo Milia, psichiatra e direttore del Serd di Sassari, e Valentina Piras, dirigente del commissariato di Porto Cervo. Ad aprire l’incontro sono stati invece il sindaco Roberto Ragnedda e il questore di Sassari Filippo Mastrapasqua.

Attraverso dati, illustrazioni e casi pratici, i relatori hanno offerto un quadro lucido, ma crudele, sulle insidie e sulle conseguenze fisiche e mentali che le sostanze stupefacenti creano, smontando falsi miti o false sicurezze. «Hanno evidenziato come la collaborazione tra scuola, famiglia e forze dell’ordine rappresenti un pilastro fondamentale per promuovere sicurezza, benessere e consapevolezza – spiegano dalla polizia di Stato –. L’entusiasmo e la partecipazione degli studenti hanno confermato il valore dell’iniziativa, rendendola un momento di crescita condivisa. L’iniziativa rientra in un più ampio impegno di prossimità, della polizia di Stato, che ha come obiettivo sensibilizzare i giovani e la cittadinanza sull’importanza della prevenzione e dell’informazione riguardo l’uso di sostanze stupefacenti. Il confronto non ha offerto solo delle utili informazioni, ma ha creato uno spazio di riflessione autentica costruito su storie di vita, di impegno e di dolore vissuto, che ha lasciato, in tutti i partecipanti, la percezione chiara che certe scelte future possono segnare un intero destino». Il seminario promosso dalla polizia, nei giorni scorsi, ha fatto tappa anche all’istituto superiore Enrico Fermi di Alghero. Anche in questo caso i relatori hanno coinvolto gli studenti attraverso diverse testimonianze. Per esempio quella di Barbara, una madre che ha perso il proprio figlio a causa della droga. «La sua storia di dolore – sottolineano dalla polizia –, ha dato un volto e un nome alle statistiche, trasformando un “problema sociale” in una tragedia personale che ha toccato ogni singolo studente».

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