La Nuova Sardegna

Olbia

Diritti da difendere

Olbia, la ventenne autistica ha ottenuto il suo prestito: «Ora comprerò la cameretta nuova»

di Stefania Puorro

	La foto è del Portale Autismo
La foto è del Portale Autismo

La giovane è di nuovo felice dopo giorni di tensione: «Ringrazio il direttore della Compass»

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Olbia Elena ha ottenuto il suo prestito. La ragazza autistica di 20 anni alla quale non era stato concesso un finanziamento, ora è di nuovo felice. Una vicenda, la sua, che aveva fatto discutere, alimentata da un racconto di profonda delusione da parte della giovane e da una replica formale della Compass, la società che, sin da subito, aveva parlato di un fraintendimento. Un caso che aveva toccato la sensibilità di molti, perché ruotava attorno al diritto di una ragazza ad essere trattata come qualunque altra cliente.

Questa mattina, 27 novembre,  Elena è stata chiamata dal direttore della filiale, che le ha comunicato non solo che la richiesta è stata accolta, ma anche che l’erogazione avverrà già la prossima settimana. Una telefonata molto attesa, soprattutto perché nei giorni scorsi il direttore aveva invitato più volte la giovane e il padre a tornare in filiale per chiarire ogni passaggio. Li aveva ascoltati con calma, aveva tranquillizzato la famiglia e aveva spiegato che occorreva ancora un po’ di tempo per completare le procedure.

Il padre di Elena racconta che, in tutte le conversazioni avute, «il direttore ha sempre mantenuto un tono pacato e rispettoso, mostrando reale attenzione per la situazione e assicurando che avrebbe fatto tutto il possibile per arrivare a una soluzione».

Il caso era nato dopo la prima visita allo sportello, quando l’operatrice – sempre secondo la ricostruzione della famiglia – al termine del breve colloquio, avrebbe restituito i documenti lasciando intendere che non venivano concessi prestiti “a questa categoria di persone”.

Un’espressione che la giovane aveva vissuto come profondamente ingiusta, tanto da spingerla, insieme al padre, a spiegare pubblicamente ciò che era accaduto.

La direzione generale di Compass, interpellata nelle ore successive, aveva invece parlato di un quadro diverso emerso dalle verifiche interne, chiarendo che la dipendente avrebbe cercato di seguire le ordinarie procedure di tutela del cliente. La società aveva poi ribadito l’assenza di qualunque volontà discriminatoria, sottolineando che una comunicazione non del tutto chiara può talvolta generare fraintendimenti, specialmente in situazioni delicate.

Un concetto ripreso anche dal direttore della filiale, che ha ribadito a Elena che si era trattato di una situazione mal interpretata, e che l’operatrice «non aveva alcuna intenzione di offendere o discriminare», ma aveva usato parole che forse non avevano restituito il senso delle procedure che stava cercando di spiegare.

Dopo giorni intensi, fra chiarimenti, incontri e molte emozioni, Elena e suo padre mettono la parola fine alla vicenda, riconoscendo che «la soluzione è arrivata grazie alla disponibilità, all’ascolto e alla cura dimostrati dal direttore.» Ora, con il prestito approvato e in arrivo entro pochi giorni, Elena può finalmente riprendere in mano il progetto semplice e personale a cui tanto teneva tanto e che l’aveva spinta a presentare la domanda. «Adesso posso finalmente scegliere la nuova cameretta», dice con un sorriso che scioglie tutte le tensioni dei giorni passati.

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