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Olbia

Tribunale

Molestati a suon di clacson, fischietti e coperchi: scatta il divieto di avvicinamento

Molestati a suon di clacson, fischietti e coperchi: scatta il divieto di avvicinamento

Donna accusata di stalking, avrebbe preso di mira una famiglia

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Santa Teresa «Assassini, vigliacchi!», urlava passando davanti alla casa dei vicini, suonando insistentemente il clacson dell’auto o usando fischietti e perfino coperchi. Le molestie e le minacce rivolte alla famiglia, che riteneva responsabile dell’uccisione del suo cane, morto per avvelenamento, sarebbero andate avanti in maniera continua e insistente per alcuni mesi, più volte al giorno, e spesso anche nel cuore della notte, rendendo impossibile la vita ai vicini. Loro, esasperati, hanno presentato quattro querele ai carabinieri di Santa Teresa e alla Procura di Tempio. Ora nei confronti della donna è scattata la misura del divieto di avvicinamento alle persone offese e ai luoghi da loro frequentati. Non potrà avvicinarsi alla famiglia, né parlare con loro, neppure tramite social. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Tempio, Federica Distefano, ha accolto la richiesta presentata dal pubblico ministero di applicazione della misura cautelare, con prescrizione di non comunicare con loro attraverso alcun mezzo, e l’applicazione del braccialetto elettronico.

I fatti sono accaduti a Santa Teresa Gallura. Sotto accusa, una donna di 56 anni, residente nel comune gallurese. Difesa d’ufficio dall’avvocato Nino Vargiu, è indagata per atti persecutori ai danni dei vicini di casa. Secondo le contestazioni del pubblico ministero, le sue condotte moleste reiterate nel tempo avrebbero causato stati d’ansia e paura ai componenti della famiglia, costringendoli spesso a rimanere chiusi in casa. A scatenare gli atteggiamenti della 56enne, sarebbe stata, così emerge dagli atti, l’uccisione del suo cane, di cui li ritiene responsabili. Nel giro di due mesi, da agosto a ottobre, i vicini hanno presentato quattro querele nelle quali si professavano vittime di una serie di vessazioni, minacce e molestie da parte della donna, che li aggrediva verbalmente, definendoli assassini. Secondo le accuse, sarebbe anche l’autrice di atti vandalici, con danneggiamento di vasi e lancio di uova contro le auto e l’abitazione dei querelanti. La donna avrebbe anche appeso cartelli vicino alla loro casa con frasi del tipo “vili criminali”, “assassini”, e “bocconi avvelenati, attenzione”. I racconti della famiglia avrebbero trovato riscontro nelle dichiarazioni di altri vicini di casa, sentiti dalla polizia giudiziaria. Così, nei giorni scorsi è scattato il provvedimento del giudice. (t.s.) 

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