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Sanità

Mater Olbia, parla il nuovo ad: «Noi al servizio dei sardi, ma lavorare da soli non basta»

di Giandomenico Mele
Mater Olbia, parla il nuovo ad: «Noi al servizio dei sardi, ma lavorare da soli non basta»

Il manager D’Incecco Bayard de Volo alla Regione e all’Asl: «Insieme si può proporre un network della salute»

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Olbia Un modello vincente che guarda alla salute dei sardi e al legame con il territorio. Non è tempo di bilanci, ma il Mater Olbia hospital indica la (sua) strada da seguire. E lo fa parlando con la voce autorevole del suo nuovo amministratore delegato, Giovanni Paolo d’Incecco Bayard de Volo, arrivato lo scorso settembre, ma già calato pienamente in una realtà che vede il Mater Olbia inserito all’interno di un cambiamento epocale del modello sanitario, dove il privato accreditato interagisce sempre di più con il pubblico per garantire servizi adeguati alle esigenze dei sardi.

L’evento presentato ieri mattina, 12 dicembre, ha visto al centro il tema della longevità, legato allo stile di vita e all’analisi dei fattori di rischio, che richiedono un intervento immediato, in cui la longevità si pone su un binario dove la prevenzione diventa decisiva. «Un vero e proprio open day che ribadisce la presenza e il ruolo del Mater Olbia come parte integrante del sistema sanitario pubblico regionale – spiega il nuovo amministratore delegato –. Dobbiamo essere sempre di più uno strumento al servizio della popolazione sarda, questa è la vocazione originaria e il primo scopo della nostra attività. Il check-up e la longevità sono strumenti che più di altri ci consentono di calarci nella realtà del territorio, con una metodologia che ci fa entrare in contatto con le persone ancora prima che arrivino in ospedale».

L’offerta sanitaria per il territorio sardo è la mission che si manifesta e scaturisce dalla forte collaborazione tra Mater Olbia e il socio Policlinico Gemelli, da cui arriva lo stesso manager D’Incecco Bayard de Volo, evidentemente manager di fiducia «Vogliamo confermare lo scambio valoriale che ci deve essere tra le professionalità del Gemelli e quelle del Mater Olbia – dice l’amministratore delegato –. Il Mater Olbia hospital nasce per offrire prestazioni sanitarie pubbliche di alta specializzazione alla popolazione sarda, per poter intervenire anche sul fenomeno della mobilità passiva, che in Sardegna si connota con peculiarità proprie anche per le dinamiche logistiche». «Le principali voci della mobilità passiva – conferma D’Incecco Bayard de Volo – sono la parte sanitaria per acuti, quella chirurgica, poi la ginecologia e senologia e l’urologia, insieme alle prestazioni specialistiche. L’obiettivo con il Policlinico Gemelli e dell’Università Cattolica è far crescere la specializzazione e il valore da poter apportare in alcune aree specifiche, in costante rapporto con la Regione Sardegna che ci supporta per individuare come poter indirizzare meglio la produzione sanitaria del Mater Olbia hospital proprio su quelle aree per le quali oggi i sardi maggiormente si rivolgono al di fuori della Regione».

«Faremo crescere l’area senologica, ginecologica, dell’urologia e neurochirurgia – precisa il manager –. Non dimentichiamo poi l’area riabilitativa, in cui già oggi il Mater Olbia hospital rappresenta una certezza con i suoi posti accreditati». C’è poi l’area diagnostica con apparecchiature all’avanguardia a livello europeo, così come la radioterapia, che consente di limitare al minimo l’esposizione al trattamento. L’obiettivo comune con la Regione Sardegna è quello di far crescere il valore e che sempre meno sardi siano costretti ad andare fuori dall’isola per curarsi. «Sono convinto che lavorando insieme alla Regione e a tutte le articolazioni sanitarie del territorio, cliniche ed universitarie, si potrà aumentare la capacità di proporre un network della salute – sottolinea D’Incecco Bayard de Volo –. Questo obiettivo si raggiungerà in tempi non brevissimi, ma occorrerà lavorare in un’ottica sinergica, il Mater Olbia hospital da solo sicuramente non ce la può fare, si riuscirà lavorando insieme e strutturando dei percorsi. Il tema della prevenzione è un fattore abilitante: più intercettiamo in una fase preventiva l’esigenza sanitaria, minore necessità avremo di fare ricorso alla componente chirurgica».

Il sistema sanitario nazionale pubblico è un valore, che fa dell’Italia un unicum a livello mondiale e che consente di garantire la salute a tutti. «La salute ha un costo che è cresciuto nel tempo e le partnership tra l’ente pubblico e il soggetto privato accreditato, ma anche i privati puri inseriti in regole e meccanismi di gestione dei pazienti, rappresentano un tema imprescindibile, indipendentemente dalle risorse economiche a disposizione del partner pubblico – spiega l’amministratore delegato del Mater Olbia hospital –. Si tratta di un sistema che porta valore perché consente di condividere e mettere a fattore comune esperienze che derivano da logiche di gestione aziendale differenti». «Abbiamo un patrimonio di dati enorme – conclude D’Incecco Bayard de Volo – e con procedure virtuose questi possono essere una delle chiavi determinanti su cui insistere per salvare il sistema sanitario nazionale».

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